Questa è una storia di una piccola e combattiva vita, quella di Matteo, del suo amore per essa, della grande forza di una mamma, Francesca, e dei medici dell‘Ospedale Bambino Gesù che hanno dato atteso e fatto in modo che questo cuore tornasse a battere forte.
Dopo soltanto il primo mese di vita si è scoperto che il cuore del piccolo Matteo era malato. Poco dopo l’aver emesso il primo vagito ha cominciato a rallentare, qualcosa non funzionava. Matteo vomitava e stava male, viene quindi ricoverato per una presunta gastroenterite e poi il trasferimento d’urgenza al Bambino Gesù di Roma. L’ inizio della lunga degenza in terapia intensiva.
Per lui e la sua famiglia è così iniziata la prova più dura che abbiano mai affrontato. Mamma Francesca lascia a casa la sua piccola primogenita, la sorellina di Matteo, e cerca un alloggio a Roma: “Matteo ha bisogno di me“, le dice.
Nella stanza di un Ospedale, un medico la guarda negli occhi Francesca e le dice: “Suo figlio è incompatibile con la vita. Il cuore di suo figlio, è incompatibile con la vita“.
Poi un’operazione d’urgenza ed il tentativo di individuare l’origine della malattia. E’ appena passato Natale, quando gli viene diagnosticata una malattia rarissima, le sue arterie sono sottilissime quanto un capello, ed è questo il motivo per cui il suo cuore è debole ed il sangue non fluisce bene. Non è possibile intervenire.
Ma Matteo non si arrende. Sorride ed ha voglia di vivere, di stare con la sua mamma e la sua famiglia che non ha ancora abbracciato.
I cardiochirurghi inseriscono il bimbo in lista per un trapianto di cuore, ma l’attesa è lunga ed il cuore stanco, affaticato di Matteo, così proprio il giorno del compleanno della sorellina sopraggiunge l’arresto cardiaco. Matteo ce la fa grazie al pronto intervento dei medici.
Arriva come un lampo la notizia. Un bimbo diventato angelo, ha lasciato in dono il suo piccolo cuore a Matteo.
“Nel buio, ho visto la luce. Ho pianto per un bimbo che non c’era più. Ho pianto di felicità perché ho intravisto una possibilità per Matteo. Ero disperata, e felice” – ricorda mamma Francesca.
Dopo 13 ore di intervento il cuore di quell’angelo batte nel corpo di Matteo.
Lo scorso settembre mamma Francesca è riuscita a riportare il suo piccolo a casa. Dopo 23 mesi di ricovero, angoscia, paura, sala operatoria, speranza. Con la sua forza e quella del suo piccolo Matteo adesso è a casa con la sua famiglia, ha tre anni e mezzo, va a scuola, mangia, e dice “papà”… Presto saprà dire anche “mamma”, e farà battere fortissimo il cuore di mamma Francesca.
Care Unimamme, abbiamo voluto raccontarvi questa storia per raccontare insieme il coraggio, l’amore, la forza, la speranza, il dono.
(fonte: ospedalebambinogesù.it)
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