Unimamme, il “mestiere” di genitori è il più duro, ma anche appagante, qualche volta potrebbe però essere utile ascoltare un buon consiglio, prendere nota di qualche suggerimento.
Un’esperta di genitorialità, che ha anche aperto un centro appositamente dedicato in America, ha deciso di riassumere 3 capisaldi per chi, e può accadere, possa sentirsi un cattivo genitore:
- sii onesto con qualcuno: lo stress può portarmi ad essere sgarbata con i miei figli, la verità è che si tratta di una reazione umana. Quando il vostro cervello vive momenti di ansia e panico si sposta in una modalità primitiva, di fuga, di blocco. A volte urlare ai figli è un momento raggelante. Il mio modo di gestire questi momenti è raccontarlo a qualcuno, entrambi potrete godere della connessione umana che scaturisce dal dire: “è successo anche a me”. Spesso noi genitori soffriamo in silenzio pensando che gli altri non si smarriscano mai, ma accade anche a loro.
- Lasciate fuori dai guai i vostri figli: è importante poter raccontare la storia del tuo stress a tuo figlio, spesso i bambini credono che tu sia sconvolta per qualcosa che hanno fatto. Se diamo un’occhiata alla situazione con un bambino dopo una giornata stressante il problema non è il piccolo, è la giornata stressante. Mi è capitato di essere brusca con mia figlia, un mattino, perché lei si è lamentata che la mamma andasse via. Tornando a casa ho capito che dovevo lasciare mia figlia fuori dai miei guai, ho trascorso la mattinata a scusarmi e a spiegare i valori della nostra famiglia, perché dovessi uscire per fare il mio lavoro. La riconciliazione è andata bene scusarsi e lasciarla fuori dai guai è stata la scelta migliore.
- Prenditi cura di te come prima cosa: sugli aerei c’è scritto di mettersi la maschera dell’ossigeno per primi e poi metterla ai bambini. Questo è vero per quanto riguarda la genitorialità e quando siamo stressati. Come madre che lavora mi capita di sentirmi in colpa per il fatto di non stare coi miei bambini. Una mia amica sostiene che l’equilibrio sia una stupidata. Quello che facciamo ogni giorno è pensare a cosa dobbiamo fare per primo, per secondo, per ultimo. A volte capita che il mio lavoro venga per primo e i bimbi dopo. Non si tratta di equilibrio perché c’è sempre qualcosa che avrei potuto fare prima o dopo. Mi prendo cura di me stessa creando un sistema in modo che io e i bambini siamo a posto. La verità è che prendendomi cura di me stessa a volte devo lasciare i bambini da mia mamma per prendermi un caffè da sola o lavorare. Non è facile, ma necessario in modo che quando mi trovo con ogni parte della mia vita ci sono al 100%.
Questa mamma blogger ci ricorda che “niente è perfetto e se ancora non foste convinte leggete anche gli 8 suggerimenti per cui essere una mamma lavoratrice è un bene.
Voi unimamme cosa ne pensate?
(Fonte: goodmenproject)