Unimamme, cosa vuol dire per voi essere femministe al giorno d’oggi?
Partendo dal discorso tenuto da Emma Watson (la Ermione di Harry Potter) qualche tempo fa alle Nazioni Unite emerge che le donne non sono le uniche a subire gli effetti delle disparità di genere e che quindi ognuno ha la responsabilità di lottare contro gli stereotipi, i pregiudizi e le varie disuguaglianze che la società tenta di imporre sin dall’infanzia.
Per questo gli adulti devono trasmettere l’idea della parità ai loro figli, attraverso lo sport, il gioco e i momenti di vita quotidiana.
Ed ecco quindi che una mamma blogger Christine Organ che ha 2 figli maschi, ha deciso di fare una bella lista di 25 “lezioni” sul femminismo:
- il femminismo vuol dire parità
- anche i ragazzi possono essere femministi, non importa che guardino i western e piaccia loro il calcio, così come le donne non sono meno femministe se prendono il cognome del marito o indossano gioielli
- piangere va bene
- fate amicizia con le ragazze
- alle ragazze possono piacere i camion, i supereroi e Guerre Stellari, così come ai maschi i mini pony, le principesse e i tea party
- dire che una cosa è “da uomo” o “da donna” non ha alcun significato
- siate forti e sensibili: l’uno non esclude l’altro
- avere un pene non dona superpoteri: si tratta semplicemente della vostra fisionomia
- tenete le porte aperte alle donne e agli uomini, si tratta di una cosa educata da fare. Per la stessa ragione dovreste rimettere a posto la sedia e abbassare il coperchio del water
- una donna può sembrarvi attraente, ma la vera bellezza è quella interiore
- offrite a una donna una cena o dei fiori non perché così riuscirete a portarvela a letto ma perché è una cosa bella da fare
- fate sesso con consapevolezza, non perché gli altri coetanei lo stanno facendo
- no vuol dire no, anche il silenzio significa no e perfino forse. Solo sì significa sì
- cercate persone che vi invitino ad essere la persona migliore che volete essere, state invece alla larga da quelli che vogliono cambiarvi
- parità sul lavoro merita parità di retribuzione, non è un concetto difficile da apprendere
- il tuo genere di appartenenza non ti definisce, così come non lo fa il tuo lavoro, la tua automobile o il conto in banca. Saranno le tue qualità, la tua gentilezza, l’essere un buon amico che ti definiranno
- se deciderai di sposarti il tuo coniuge potrebbe prendere il tuo cognome o non farlo, niente ha qualcosa a vedere con quanto lui/lei ti ami
- prendersi cura della propria famiglia non significa solo provvedervi economicamente
- se doveste farvi una famiglia e avere un figlio pensate sempre a ciò che è meglio per la famiglia. Prendete in considerazione tutti i fattori, da quelli economici a quelli psicologici e se uno dei due dovesse decidere di rimanere a casa coi figli non abbiate timore di assumervene la responsabilità
- anche gli uomini sono capaci di rifare il letto, cambiare pannolini, svolgere le mansioni domestiche
- non abbiate paura di chiedere scusa. Non è un segno di debolezza, ma un atto che dimostra forza e coraggio
- mai dare per scontati i propri privilegi: che riguardino l’economia, l’istruzione, l’etnia, la cultura, lottate sempre per i diritti di chi non gode degli stessi privilegi
- coltivate sensibilità, empatia e compassione
- ci possono essere differenze tra sessi, così come ce ne sono tra le persone, ma è una buona cosa
- tenete a mente queste lezioni perché sono essenziali per correttezza, rispetto e parità.
Unimamme e voi fareste discorsi simili ai vostri figli maschi? Condividete le idee qui esposte?
Dite la vostra se vi va.