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Nati prematuri: 5 motivi di orgoglio!

Published by
Maria Sole Bosaia


Unimamme, spesso si parla dei piccoli prematuri evidenziando solo gli aspetti negativi di questa esperienza.

Da una parte il problema è molto serio, negli Stati Uniti infatti 1 bimbo su 9 è prematuro, con tutto ciò che questo comporta in termini di salute, dall’altra ora ci sono molte più speranze che in passato per i piccoli nati prima del tempo.

Oggi vogliamo sottolineare 5 aspetti dell’essere prematuri che potranno motivarvi se state vivendo questa situazione con i vostri figli:

  1. Prima di uscire dall’ospedale potrebbero aver messo su un bel peso: la neonatologa Stephanie Merhar suggerisce di pensare a un esserino di 14 o 15 settimane che pesa circa 500 grammi. Dopo le cure i piccoli sono 6 volte quel peso. Ora infatti i prematuri vengono alimentati tramite alimentazione intravenosa, un sistema che non si usava fino a 20 anni fa ma che ora garantisce loro il giusto nutrimento.
  2. Il loro cervello va da liscio a “in via di sviluppo”: quando i piccoli nascono a 24-25 settimane i loro cervelli sono quasi completamente lisci ma una volta che stanno per lasciare l’ospedale presentano tutte le pieghe. La corteccia, la superficie esterna del cervello deve passare dal sembrare un chicco di caffè a qualcosa di simile a una noce mentre è nel grembo materno. Le lesioni cerebrali purtroppo sono una delle più grandi minacce per i prematuri. Le disabilità più gravi però stanno diventando più rare grazie alle cure.
  3. I loro polmoni si trasformano completamente: la dottoressa Merhar  spiega che lo sviluppo dei polmoni dei piccoli passa attraverso diverse fasi. A seconda dello stadio a cui sono arrivati possono nascere senza alveoli o importanti sacche d’aria nei loro polmoni. Lo sviluppo della terapia tensioattiva, nei primi anni novanta ha notevolmente migliorato i risultati, abbassando il numero di morti per stress respiratorio. Si tratta di un mix di grasso e proteine che previene dal collasso le sacche d’aria dei piccoli. Altri usano macchine respiratorie che li aiutino a sviluppare i polmoni fuori dal grembo materno.
  4. Riconoscono la voce dei genitori: il dottor Patra sottolinea che già a sole 20 settimane di età i piccoli prematuri possono riconoscere la voce della madre. Non è raro infatti vedere i cambiamenti della frequenza cardiaca dei piccoli o vederli girare verso i genitori quando questi stanno parlando. “In terapia intensiva incoraggiamo i genitori a parlare coi figli. Non solo è rilassante, ma aiuta i bimbi a sviluppare il proprio cervello“. Anche le ricerche infatti testimoniano che il canto della mamma è benefico.
  5. Continuano a fare passi da gigante dopo il soggiorno in terapia intensiva: i genitori di bambini prematuri sono molto ferrati nel calcolare il numero esatto di settimane di vita di un bimbo prematuro. Questo spesso viene usato per monitorare il loro sviluppo. “Siamo in grado di sviluppare tutte le tecnologie che vogliamo ma i risultati, spesso, sono legati a quel che accade dopo, quando i piccini vengono dimessi prosegue il dottor Patra. Infatti è molto importante che seguano una dieta sana e che seguano tutte le terapie fisiche prescritte. “Molti attraversano periodi di recupero della crescita nel primo anno di vita. Li vedi e non immagini che siano prematuri conclude Patra.

Uniamme e voi cosa ne pensate di queste riflessioni dedicate ai piccoli prematuri? Le condividete? Dite la vostra se vi va.

 

(Fonte: Huffington Post.com)

Maria Sole Bosaia

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