Quando si parla di gratitudine i genitori spesso si lamentano che i figli non lo sono. Approfondiamo questo importante sentimento.
I vostri figli sanno cos’è la gratitudine?
Nell’era moderna, purtroppo, uno degli effetti del benessere diffuso è proprio la mancanza di gratitudine, soprattutto se pensiamo agli aspetti fondamentali della vita , forse troppo spesso banalizzati o nascosti, e soverchiati nel gradino dei valori dall’importanza acquisita da una playstation o da un tablet.
Avvicinandoci alla stagione della “gratitudine” abbiamo quindi voluto porvi questa domanda. Se, nonostante abbiate fatto il vostro meglio per insegnare ai figli a dire “grazie”, loro sono ancora titubanti e “borbottanti” quando si trovano in situazioni per cui dovrebbero essere grati, vi riportiamo gli utilissimi condigli di Amy McCready, fondatrice di Parenting Solutions e riportate su Today.com, per far ripassare o capire ai bambini (più o meno grandi) il sentimento del dire “grazie”.
Come insegnare ai figli ad esser grati per ciò che hanno
1- Insegnare l’altruismo. I bambini sono veramente grati per ciò che hanno quando apprezzano ciò che hanno. Insegnar loro a donare ed occuparsi di chi è meno fortunato li condurrà a riflettere sulla loro posizione, su ciò di loro possono contare. E se il loro atteggiamento è di chi è un po’ viziato, imparando a donare si sentiranno più felici e meno pretenziosi.
2- Stabilire la regola dei “doni”. Ricevere e donare, queste sono le chiavi. Per gestire le aspettative su ciò che riceveranno stabilite una regola di famiglia, per esempio che ognuno riceverà 3 doni ciascuno (come i 3 doni portati dai Re Magi a Gesù), e studiate un tema per ognuno dei regali, per esempio:
- qualcosa che desiderano,
- qualcosa di cui hanno bisogno,
- qualcosa da leggere,
- qualcosa fatto a mano,
- qualche gioco da poter fare insieme,
- etc…
Questo, non solo renderà più significativo il regalo ma soprattutto, dimostrerà che il valore di un regalo non si misura con una categoria di “prezzo”, ma dal suo significato.
3- Investire del tempo. Scegliete il regalo per vostro figlio, sorprendetelo anticipandogli ciò che sapete gli piacerebbe ricevere. Le loro pretese a volte sono un modo per richiedere attenzione. Ragionare insieme sul suo regalo è una bella opportunità per voi e per lui di stare insieme coccolandosi.
4- Andare avanti di fronte alle delusioni. Siete stati in giro per 10 negozi alla ricerca del regalo perfetto? E magari avete anche sborsato un sacco di soldi, ma poi arrivato il momento “clou”, in lui/lei che scarta il regalo la delusione pervade il suo volto… magari seguita da lacrime e capricci. Ecco, in tali casi serve coraggio: ignoratelo! Purtroppo quando i bambini sono abituati ad avere tutto imparano con più difficoltà insegnamenti preziosi come come resilienza, perseveranza, intraprendenza. Così facendo gli date opportunità di imparare che possono sopravvivere alle piccole delusioni della vita, e che “sopravviveranno” anche di fronte alla delusione per un regalo non azzeccato.
5- Dividere le spese. I soldi non crescono sugli alberi. Ma i bambini e ragazzi questo lo sanno? Non tutto può essere a loro disposizione quando lo vogliono, come lo vogliono. Utilizzate il Natale per fargli apprendere questa lezione facendo arrivare qualche regalo anche dal “loro salvadanaio“.
6- Trasferite le responsabilità. Voi rassettate e loro stanno a guardare? Cucinate e si siedono a tavola solo quando è tutto pronto? Delegateli a far qualcosa per aiutare e rendersi partecipi ed utili nelle dinamiche della famiglia. Avere tutto “pronto” non è un diritto acquisito, e se qualcuno fa un lavoro per loro merita gratitudine. Assegnategli dei compiti, fate in modo che capiscano cosa significa fare e guadagnarsi le cose, e se poi non possono prestatevi a farlo voi “al posto” loro. Così facendo gli darete un grande stimolo per dimostrare se stessi ed allenare il loro senso di gratitudine.
7- La Regola delle regole è: “seguire le regole”. La caratteristica dei bambini viziati è che questi credono che le regole non si applichino a loro stessi, credono di essere una eccezione ed a volte lo fanno perché infrangerle non ha per loro nessuna conseguenza. Fategli capire il rapporto tra la causa e l’effetto. Che se non staranno a quanto stabilito avranno conseguenze.
Care Unimamme seguirete questo cammino tracciato sulla via della gratitudine? Ci piaceva proporvelo perché siamo convinti sia una interessante strada per preparare i figli al mondo. Diteci cosa ne pensate!
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