Unimamme, oggi vorremmo parlarvi della straordinaria storia di Sarah Broadfield, una trentaquattrenne che, dopo aver speso 15 mila sterline di trattamenti per la fertilità e due aborti pensava di non avere più speranze di diventare mamma.
Alla donna era stata diagnosticata la Sindrome da Antifosfolipidi che causa un incremento di coaguli del sangue e un innalzamento del rischio di aborto.
Nel 2006, Sarah, dopo essersi sposata ha iniziato a fare progetti per costruirsi una famiglia. Dopo 2 anni lei e il marito, a seguito degli insuccessi, hanno fatto dei test per la fertilità.
Inizialmente a Sarah Broadsfield è stata creata l’endometriosi, anche se i medici non pensavano che questa potesse influire sulla fertilità della donna. Così i due hanno iniziato le procedure per la fecondazione in vitro, che però hanno avuto effetti devastanti sulla donna.
“La prima volta è stato il più devastante perché pensavo che avrebbe funzionato. Nonostante sapessi che non era colpa mia mi sentivo responsabile, era come se avessi fallito come donna” ha riferito Sarah.
Al terzo tentativo, raggiunto grazie anche ai prestiti dei genitori, la coppia era speranzosa ed entusiasta, ma alla sesta settimana la donna subì un aborto spontaneo. Le stessa riferisce: “è stato straziante, ma almeno ci siamo un po’ rassicurati perché sono riuscita a rimanere incinta“.
Al secondo aborto la coppia ha cominciato a chiedersi se non ci fosse qualcosa di più serio. Dopo l’aborto all’8° settimana infatti, la coppia si è rivolta a un centro specialistico di Liverpool e lì le hanno diagnosticato la Sindrome da Anticorpi fosfolipidi.
Questa malattia comporta il rischio di andare incontro a trombosi venosa e coaguli nelle arterie. Quando una donna rimane incinta poi i pericoli aumentano perché rischia numerosi aborti spontanei.
A questo punto i medici le hanno consigliato di assumere un’aspirina al giorno per fluidificare il sangue e ridurre il rischio del terzo aborto spontaneo.
A quel punto la coppia si è decisa per un ultimo tentativo. Poco dopo Sarah è rimasta incinta di 2 gemelli e ha iniziato la terapia di un’aspirina al giorno insieme ad iniezioni anti coagulazione.
Purtroppo un’ecografia successiva ha mostrato che uno dei feti era stato abortito.
“I medici ci hanno assistito con un occhio di riguardo, ma nonostante ciò avevo i nervi a pezzi prima di ogni ecografia, in attesa di brutte notizie” dichiara Sarah.
Il momento più bello è stato quando abbiamo sentito il bambino piangere” ha dichiarato la donna al termine della sua odissea. “Tenerlo in braccio mi è sembrato surreale, lo avevo atteso così a lungo” ha aggiunto Sarah. “Se solo avessi saputo prima che un’aspirina al giorno avrebbe potuto aiutarmi” sospira con un po’ di rammarico la donna diventata finalmente e felicemente mamma.
Come Anne Marie Scully, anche Sarah non ha mollato, coltivando la speranza della maternità e riuscendo a superare tutti gli ostacoli.
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