Unimamme, in questo momento di grande attenzione nei confronti dei social network, del loro utilizzo, dei pericoli nascosti sul web per grandi e piccoli, vi siete mai chieste quanto sappiano di noi Google, Facebook e tutti gli altri siti?
Tanto, tantissimo, in realtà e tutto grazie ai cookie, file lasciati nel nostro pc da molti siti che consultiamo giornalmente e che servono loro per creare pubblicità e consigliarci, con risvolti, talvolta, inquietanti.
Il web: cosa sa di noi
1. GOOGLE
- Google con le sue mappe: il noto motore di ricerca sa sempre dove stiamo andando, soprattutto se abbiamo Android sul nostro telefonino dotato di gps. Così, ogni giorno, Google mantiene traccia dei nostri spostamenti. Certo, potreste disattivare il gps, ma è necessario per usare Google.
- Google ads: veniamo poi al problema forse più spinoso, le pubblicità ad hoc per noi. Vengono usati i dati che abbiamo rilasciato su Google o Gmail e le ricerche che abbiamo effettuato mentre eravamo loggati.
- Le ricerche: quando, cosa, come, Google utilizza tutti questi dati per poi rielaborarli in statistiche.
2. FACEBOOK
- Le ricerche: oltre ai dati che abbiamo rilasciato al momento dell’iscrizione, anche le nostre attività dicono molto di noi. E Facebook non se ne perde una.
- I nostri post: Facebook ricorda orario dei post, giorni di maggiore attività, il numero di parola di ogni post, addirittura una previsione su dove potremmo essere secondo i dati della geocalizzazione.
3. YOUTUBE
- Cronolologia: ogni utente può vedere l’elenco dei video visti (dopo aver fatto il login) e anche le ricerche fatte. Per arginare suggerimenti indesiderati azzerate cronologia e ricerche fatte.
4. AMAZON
- consigli per gli acquisti: si tratta del colosso che primeggia in quanto ad algoritmi, big data e uso commerciale delle informazioni, tanto che si sospettava che le spedizioni rapide dipendessero dal fatto che Amazon stimasse in anticipo quello che volevamo preparando i magazzini. Amazon arriva al punto di consigliarci cosa dovremmo acquistare e cosa no.
5. GROUPON
- aggressività della proposta: basta farsi attirare per qualche minuto da un’inserzione ed ecco che il giorno dopo ci arriva nella casella mail un noto avviso: “sei ancora in tempo per acquistare questo deal”.
6. TRIPADVISOR e BOOKING.COM
- i viaggi: state pianificando un viaggio e fate un’acquisto online? Attenzione a mettere cose nel cestello degli acquisti perché TripdAdvisor se ne ricorda, eccome! A distanza di poco tempo vi invieranno una e-mail per farvi riconsiderare la decisione. Idem per Booking.com che vi manda un bel promemoria.
7. SPOTIFY
- l’algoritmo della musica: per l’appunto quello capace di legare artisti, dischi e brani suggerendo in base ai nostri ascolti.
8. TWITTER
- Un consiglio in 160 caratteri: se qualcuno che (ancora) non segui viene seguito da qualcuno che segui allora Twitter ti suggerisce di farlo. Il social network cinguettante dà consigli, sa chi ha attivato le notifiche su cellulare ed e-mail, addirittura stimola la nostra invidia rendendoci noto chi, della nostra cerchia, sta ricevendo molta attenzione.
Unimamme, non vogliamo allarmarvi, ma come in passato vi abbiamo dato consigli su come proteggere la privacy dei vostri ragazzi su Whatsapp, anche in questo caso gli esempi che vi abbiamo riportato vi invitano a una maggior cautela e consapevolezza nell’uso del web.
Cosa ne pensate?
Fonte: La Stampa