Abbiamo parlato tante volte di scuola, dai metodi di insegnamento di nuova sperimentazione agli approcci già ben strutturati come il metodo Montessori. Ma a rendere speciale l’insegnamento e fare spesso la differenza sono loro: gli insegnanti.
Qualche mese fa vi avevamo parlato di un concorso particolare, dedicato proprio a loro: una fondazione, la Varkey GEMS, ha istituito un prestigiosissimo premio che sarà conferito ad un insegnante “super speciale”, innovativo e che ha avuto un impatto di ispirazione sugli studenti e sulla comunità.
La fondazione che redige questo indice, e che vanta come presidente onorario Bill Clinton, ha deciso di istituire il premio per far emergere tutte quelle storie che meritano ascolto ma non ne hanno; ben un milione di dollari il riconoscimento ma allo stesso tempo quest’ultimo deve obbligatoriamente continuare la professione per un periodo di almeno cinque anni.
Il premio si tiene a Dubai, e proprio nella giornata dell’8 dicembre sono stati resi noti i profili e i risultati dei migliori al mondo. Una lista dei 50 finalisti, risultato di un iter di selezione tra ben 5mila segnalazioni.
Due gli italiani di cui siamo orgogliosi di raccontare brevemente la storia:
Daniela Boscolo, che aveva iniziato la carriera come docente di liceo, ma che poi ha preferito diventare un’insegnante di sostegno, in un istituto tecnico della provincia di Rovigo, e che si è distinta grazie ad innovativi progetti di insegnamento e di inclusione degli alunni disabili, venendo anche nominata Insegnante italiana dell’anno nel 2010.
Questa insegnante ha messo in atto progetti volti ad inserire nella normale vita scolastica alunni con “esigenze educative speciali”, ha rivoluzionato la didattica tradizionale ed introdotto una nuova mentalità per aiutare anche i ragazzi meno dotati a sviluppare le loro capacità in normali situazioni sociali, in collaborazione con aziende e associazioni locali.
Il suo progetto di maggior successo si chiama “Al supermercato dell’integrazione“, un vero e proprio supermercato allestito all’ interno della scuola dove i ragazzi, più o meno abili, vanno a fare la spesa, tengono la contabilità, gestiscono il magazzino, stanno alla cassa, curano tutte le fasi, dall’ etichettatura allo stoccaggio, e lo fanno tutti insieme. Un modello di inclusione sociale fiore all’occhiello del nostro sistema scolastico.
Daniele Manni, invece, insegna informatica in un Istituto tecnico economico di Lecce, ma anzichè insegnare nella maniera tradizionale impiega un buon 30% del tempo a sollecitare i ragazzi a trovare “idee geniali” e poi insieme a loro le realizza, creando vere e proprie imprese.
Nel 2004, insieme ad alcuni colleghi, e a 16 studenti, ha aperto una cooperativa Arianoa tramite la quale le idee diventano realtà: ad oggi sono nate 20 startup in diversi ambiti, dall’agroalimentare, al turismo, passando per il digitale.
Insomma un professore che da 28 anni crede nei giovani, nella creatività e nella loro capacità di innovare.
Entro febbraio 2015, si conoscerà l’ultima cerchia di finalisti e verrà annunciata la top-ten del Global Teacher Prize. Il vincitore sarà invece nominato il 16 marzo 2015, in occasione del Global Education and Skills Forum, che si tiene sempre a Dubai.
Facciamo intanto i nostri complimenti a Daniela Boscolo, una donna che a nostro parere ha già dimostrato il suo altissimo livello, e a Daniele Manni, un uomo che ha capito di cosa sono capaci i nostri ragazzi. A loro va il nostro grande in bocca al lupo per questo rush finale con l’augurio che uno dei loro nomi si l’ultimo pronunciato nella cerimonia!
E voi Unimamme avete qualche nome da segnalare per la prossima edizione?
(fonte: Globalteacherprize/West-info)
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