Tempi di crisi, situazioni che si acuiscono e toccano trasversalmente larga parte della società. Il questi tempi bui, vogliamo parlarvi di chi non sta a guardare con indifferenza ma ha deciso di realizzare un atto concreto rivolto al benessere degli altri. Ci piace conoscere e divulgare le iniziative originali, lodevoli e soprattutto aventi come motore un bellissimo sentimento: l’altruismo.
Per farlo, oggi vi portiamo nella nostra Italia per raccontarvi di una realtà speciale che a Milano, al tempo della crisi, ha visto realizzare un modello unico nella nostra penisola: quello del ristorante solidale.
L’iniziativa è della Fondazione Ernesto Pellegrini e si tratta del primo ristorante solidale d’Italia, in cui è possibile mangiare pagando solo €1, e per i minori di 16 anni il pasto è gratis.
Fino a 500 coperti in due turni (19.00-19.45 e 19.45-20.30): posti e pasti rivolti a chi si trova in situazioni temporanee di emergenza e di fragilità economiche e sociali, per aiutare i nuovi poveri, coloro che non riescono ad arrivare a fine mese, chi ha perso il lavoro e non riesce a pagare gli alimenti.
Al Ruben si accede dopo aver fatto un colloquio presso un Centro di Ascolto. Grazie a questo passaggio e dopo aver spiegato la propria condizione di difficoltà si riceve una tessera individuale, valida 60 giorni e rinnovabile. Attraverso la tessera il possessore avrà diritto a una cena da solo o eventualmente con i propri figli.
Ma ciò che questo luogo offre ai commensali non è solo un pasto ma, come si legge dalla sua presentazione, rappresenta anche una sospensione momentanea dal bisogno, un momento di ricarica e di nuova motivazione attraverso:
Lo spazio: si mangia anche con gli occhi. Un ambiente curato, dove ci si possa sentire a casa, dove si possa mangiare anche con la propria moglie e i propri figli. Un luogo dove ritrovare e ritrovarsi, dove riconoscersi.
Il tempo: nessuna fretta . Vogliamo che vada oltre quello strettamente necessario a consumare il pasto. La nostra prospettiva è quella dello stare insieme a tavola, di un momento dedicato alle relazioni umane e sociali che da sempre caratterizzano il pasto come un’occasione di convivialità.
La scelta: ognuno ha i suoi gusti. Rispettiamo i gusti di tutti, per questo, come in tutti i ristoranti, anche da Ruben c’è la possibilità di scegliere. Ogni sera, infatti, proponiamo due menu diversi.
Il conto: guardiamo al valore, non al prezzo. Grazie al contributo della Fondazione, il costo del pasto per ogni commensale è di 1 euro. Per i minori di 16 anni, il pasto è gratis.
Una serata di tranquillità e svago dove i pensieri che affliggono durante la giornata possono essere un attimo lasciati da parte in un luogo accogliente in cui consumare, senza nessuna fretta, il cibo dei due menu proposti.
Il progetto della Fondazione Pellegrini Onlus si trova a Milano, in via Gonin 52 e ci sembra un sostegno importante per le famiglie i bambini e ragazzi, in una Italia che, come recita il rapporto Save The Children, è sempre più sottosopra.
Ci sembra doveroso raccontare, seppur brevemente, l’origine del nome: Ernesto Pellegrini, ex presidente dell’Inter, nonchè imprenditore nell’ambito della ristorazione, non ha dimenticato la sua infanzia e le persone che l’hanno segnata. Una di queste è Ruben, un contadino povero che lavorava per la famiglia Pellegrini (i genitori erano ortolani) e che con loro viveva (dormiva nella stalla) in una cascina in periferia di Milano. Accadde che la cascina venne sfollata, e mentre Ernesto con la famiglia si trasferì in 2 stanze in città, Ruben rimase senza casa. Pellegrini si era ripromesso di aiutarlo, non appena fosse riuscito a lavorare e risparmiare un po’ di soldi, ma non fece in tempo e dopo un po’ di tempo lesse sul giornale la triste notiza della morte per assiderazione di un barbone, ed era Ruben. Ecco allora che dopo 50 anni, Ernesto Pellegrini ha voluto ringraziare il Signore di ciò che ha ricevuto nella vita, aiutando persone che come Ruben vivono momenti di difficoltà.
Voi care Unimamme, cosa ne pensate di questa iniziativa? Non è bellissimo quando chi ha tanto decide di aiutare il prossimo che spesso ha niente?
(fonte: Fondazionepellegrinionlus)
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