Unimamme, ricorderete sicuramente il caso delle baby squillo romane, ma anche di altri casi simili che ogni tanto affiorano nelle cronache nostrane.
Si tratta di casi eclatanti che gettano una luce oscura sulla nostra società, tanto da spingere genitori e adulti a chiedersi che cosa passi nella mente di queste bambine pronte a prostituirsi in cambio di pochi spiccioli o ricariche del telefono, vestiti, regali.
La psicoterapeuta Margherita Spagnuolo Lobb, direttrice dell ’Istituto di Gestalt HCC Italy, cerca di indagare questo fenomeno.
“Sono piccole donne cresciute troppo in fretta. Vivono il corpo in modo desensibilizzato, come una merce di scambio per ottenere soldi, vestiti, ricariche telefoniche” spiega la specialista.
Secondo lei queste ragazzine sono cresciute troppo in fretta, si sentono adulte, ma a dispetto delle apparenze in questi rapporti sessuali non provano né emozioni né sentimenti o passione e coinvolgimento alcuno. Il corpo quindi diventa un oggetto di scambio.
La psicoterapeuta sostiene che esistono dei segnali che possono mettere sull’allerta i genitori di queste ragazze:
Sarà anche dura da ammettere ma, almeno una parte di responsabilità per il comportamento scriteriato delle baby prostitute spetta ai genitori.
Spesso infatti sono assenti o così presi dalle preoccupazioni quotidiane, da trascurare i figli, da dimenticare che hanno bisogno di abbracci, di contatto, di slanci affettivi. Come osserva la Spagnuolo Lobb “i figli crescono soli e la loro energia corporea è come bloccata, perché nessuno ha insegnato loro a lasciarsi andare ai sentimenti e alle emozioni”.
L’invito quindi è sempre quello a tentare il dialogo, a sedersi acconto a loro, cercando di stabilire un contatto.
Purtroppo, alle mancanze affettive i genitori di queste giovani spesso cercano di porre rimedio con oggetti materiali e sono propri questi che le baby squillo chiedono in cambio di prestazioni sessuali.
A questa situazione si aggiunge il naturale desiderio di indipendenza degli adolescenti, che però nel loro caso assume un’ottica completamente distorta.
“È il desiderio di indipendenza: loro vogliono una cosa e sanno di avere il modo per ottenerla, senza chiedere nulla ai genitori” dichiara la psicoterapeuta.
A complicare ulteriormente il quadro, non si può negare che ci siano uomini che non aspettano altro che mettere le mani su una ragazzina, sicuramente molto più facile da manipolare di una persona adulta. Questa è una vera forma di pedofilia e come tale va considerata.
“Per arrivare al desiderio e all’eccitazione hanno bisogno di esercitare il loro potere sui piccoli e sui deboli” spiega la psicoterapeuta.
Dall’altra, sempre più spesso il sesso viene visto come senza importanza, senza valore, da consumare subito. Non a caso le ultime rilevazioni indicano che i giovani sono già attivi a 14 anni.
Infine mancano anche gli spazi di confronto e i genitori si ritrovano a non sapere gestire i figli e non hanno a chi rivolgersi.
Unimamme, voi cosa ne pensate di questa situazioni? Voi parlate spesso con le vostre figlie? Discutete anche di questi fatti di cronaca? Avete qualcuno che vi consiglia?
Dite la vostra se vi va.
Fonte: Tgcom24
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