Spesso si tende a leggere notizie tristi che riguardano bambini malati di cancro, ma questa volta è diverso. È davvero una bella notizia quella che riguarda Emily, una bimba di 9 anni malata di leucemia guarita grazie ad una terapia alternativa che ha utilizzato il virus dell’HIV. In realtà vi avevamo raccontato già un’altro caso in cui tale virus aveva salvato alcuni bambini colpiti da due malattie rare: la sindrome di Wiskott-Aldrich e la Leucodistrofia metacromatica.
Emily a 7 anni si ammala di leucemia e la solita terapia utilizzata (chemioterapia) non le procura alcun giovamento allora alcuni specialisti la sottopongono, insieme ad altri bambini che con lei condividono la stessa sorte, a una cura sperimentale in base alla quale le vengono somministrati dei linfociti T, ovvero dei globuli bianchi, geneticamente modificati attraverso il virus dell’Aids inattivato.
Dopo due anni dalla cura il sangue di Emily risulta essere “pulito”, così come raccontato dagli ematologi allo scorso congresso annuale dell’American Society of Haematology (Ash), l’appuntamento più importante per gli ematologi di tutto il mondo che si tiene negli Stati Uniti, a San Francisco.
L’oncologo pediatra Stphan A. Grupp, a capo della sperimentazione, al congresso ha dichiarato: “Abbiamo registrato risultati positivi sul 92% dei bimbi trattati. Il 92%, pari a 36 bambini dei 39 bimbi trattati nello studio pilota, non mostrava più segni di cancro del sangue a un mese dalla terapia. Con risposte complete che in alcuni casi, come quello di Emily, hanno ormai superato i 2 anni. Mentre continuiamo a seguire i bambini arruolati in questo studio, osserviamo risultati entusiasmanti per pazienti che hanno esaurito le altre opzioni terapeutiche a disposizione“.
Di questi 36 bambini guariti grazie alla terapia sperimentale, indicata con la sigla “CTL019”, solo 10 bimbi hanno avuto delle ricadute e 5 di loro, purtroppo, non ce l’hanno fatta.
Per quanto sia vero che prima di affermare che si è completamente guariti dalla leucemia devono passare cinque anni è indubbio che i dati registrati a due anni dall’avvenuta terapia sono davvero incoraggianti.
Gli ematologi hanno tolto dal virus Hiv i geni preposti alla produzione delle cellule e, per di più, ne hanno aggiunti degli altri, i T, capaci di riconoscere le cellule cancerose, che sono le B, per poi ucciderle.
Le cellule T sono state prelevate dalla stessa Emily e reingegnerizzate per riconoscere e attaccare la proteina CTL019 presente sulla superficie delle cellule B.
Il virus però uccide tutte le cellule B, sia quelle sane che quelle malate, per cui, per ovviare a questo piccolo “inconveniente” ai pazienti è stato somministrato un farmaco immunomodulante, anche questo mai utilizzato prima, per contrastare un’eventuale sindrome da rilascio di citochine, ovvero un effetto indesiderato della terapia.
Nel video che segue è incredibile vedere come operano tali cellule T nel distruggere le cancerogene.
Non ci resta, ancora una volta, che inchinarci alla medicina e ai ricercatori di tutto il mondo che sperimentano nuove terapie per combattere le malattie.
E voi unimamme cosa ne di questa bellissima storia?
(Fonte: repubblica.it/DailyMail)
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