Care unimamme, tempo fa vi avevamo parlato dell’importanza di apprendere il linguaggio della programmazione, un linguaggio che si parla davvero in tutto il mondo. E non solo per i bambini, ma anche per noi mamme. Difficile direte voi, ma così non è.
Vi avevamo già parlato dell’iniziativa “Hour of code.org” (l’ora di codice”) lanciata dal sito Code.org, iniziativa sposata da personalità famose come Barack Obama e Bill Gates (solo per citarne 2) e che ha come obiettivo quello di insegnare le basi della programmazioni a tutti (sono già 65 milini gli utenti nel mondo).
Come fare? Semplice, basta seguire le lezioni interattive per la durata di 60 minuti sulla piattaforma Code.org: video, tutorial, giochini che permetteranno a bimbi e genitori di imparare divertendosi.
Tale iniziativa è stata lanciata in occasione della settimana mondiale dell’educazione informatica (dal 7 al 14 dicembre) ma è ancora possibile seguire il minicorso di un’ora.
Lo scopo è quello di avvicinare gli studenti più piccoli, in particolare le femmine, al mondo della programmazione informatica, far loro capire che non è un’impresa astrusa creare dei programmi per computer. Oggi sapersi divincolare nel web è diventato essenziale.
Rispetto a tale iniziativa, penso spesso a mio padre, un uomo anziano che si è visto recapitare dall’INPS una lettera che gli comunicava che non avrebbe più ricevuto gli estratti conto della pensione per posta, e avrebbe dovuto controllare la sua situazione collegandosi al sito dell’Ente. Naturalmente si è dovuto rivolgere a noi figli. Ecco, la stessa potrebbe accadere anche a noi negli anni, di non essere cioè in grado di fare qualcosa perchè “informaticamente” non in grado. Ritengo quindi lodevole l’iniziativa: la facilità di accesso al programma rende tutto più godibile e regala la sensazione di sentirsi più integrati inquesto mondo ipertecnologico.
Inoltre, colpisce il fatto che ci sia sempre una nota di disuguaglianza, dettata da retaggi culturali presenti in ogni angolo del globo, che evidenziano come la donna sia messa sempre in una condizione di inseguimento. L’uomo assume sempre un ruolo privilegiato, mi riferisco alle classi sociali medie in special modo. Un po’ come cantava la canzone della Pavone: ” perché la domenica mi lasci sempre sola? Per andare a vedere la partita di pallone“. Anche se molti passi avanti sono stati fatti, la donna in alcuni frangenti deve sempre rincorrere. E allora ben vengano iniziative come queste che pongono l’accento su queste piccole disuguaglianze, all’apparenza trascurabili, ma che andandosi a sommare a tante altre, rendono la vita di tutti i giorni di una donna un tantino più complicata rispetto a quella di noi maschietti.
Care unimamme, voi cosa ne pensate? Proverete a seguire questa ora di lezione gratuita assieme ai vostri figli? Intanto guardatevi il video!
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