Lo scorso 18 dicembre, Stato e Regioni hanno sancito l’intesa per l’applicazione in tutta Italia delle Linee guida nazionali per la ristorazione ospedaliera pediatrica. Un documento emanato dal Ministero della Salute e dal quale è possibile desumere la dieta ideale dei bambini, da osservare in caso di ricovero ospedaliero ma che vale ovviamente d’aiuto anche per la cucina casalinga.
In merito a queste linee guida, è importante sottolineare come questo documento serva si a dare indicazione utili circa alimentazione sana, ma ha anche finalità di sfruttare il momento del ricovero per una vera e propria verifica delle condizioni alimentari del bambino:
L’alimentazione è quindi da considerarsi parte integrante della terapia clinica ed occasione per condividere con la famiglia l’alimentazione ottimale per il bambino. Scopriamo in cosa consiste.
Dividiamo in 3 fasi il primo periodo di vita dei piccoli, approfondiamo la loro dieta ideale:
- Da 0 fino a 6 mesi: a sei mesi solo latte materno. I primi mesi di vita del bambino sono caratterizzati dalla mono alimentazione. La scelta dell’allattamento e del latte materno è primaria, salvo impossibilità. Le linee guida prevedono infatti che ogni punto nascita e di assistenza al neonato debba essere in grado di dare alla mamma il supporto informativo e pratico per favorire la scelta dell’allattamento al seno.
- . Da 6 a 12 mesi: nei successivi 6 si abbandona il latte della mamma e si comincia con alimenti diversi liquidi e solidi. Non prima delle 17 settimane e non dopo le 26 è bene iniziare lo svezzamento del bambino. In questo periodo il latte materno non basta più a soddisfare le esigenze alimentari del piccolo e quindi si deve iniziare a integrare l’allattamento con cibi solidi e liquidi diversi dal latte materno. L’allattamento deve comunque continuare, se possibile anche in questa fase. Si consiglia di evitare tassativamente il latte vaccino prima dei 12 mesi.
- Da 1 a 3 anni: compiuto il primo compleanno si inizia una vita alimentare nuova e si prende a mangiare le stesse cose di mamma e papà, ma meglio scadenzata nell’arco della giornata, con una divisione equilibrata dell’apporto calorico che andrebbe ripartito per il 20% nella colazione del mattino, nel 40% nel pranzo di mezzodì, nel 10% nella merenda pomeridiana e nel restante 30% a cena. Il menù ideale è composto da:
- colazione: latte, biscotti e fette biscottate
- pranzo: 3 portate alternando, pasta, riso, semolino, polenta nei primi piatti; carni, uova, formaggio e salumi nei secondi e poi verdure di stagione, più pane e frutta
- merenda: yogurt, biscotti, frutta e latte
- cena: la replica del pranzo ma con scelte diverse
Care Unimamme, ricordiamo l’apporto importantissimo della frutta e della verdura nelle dosi giornaliere sufficienti, e ricordiamo di non rinunciare all’allattamento se non se strettamente necessario.
Voi siete d’accordo con il documento stilato dal Ministero?
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