Partorire in modo naturale permette alle donne di riprendersi meglio dopo la nascita. Spesso però la gravidanza è molto medicalizzata: basti pensare che l‘Italia è il primo Paese europeo per numero di cesarei. Certo, molto spesso questi interventi sono necessari per salvare la vita della mamma e del bambino, ma a volte si possono evitare. Talvolta è sufficiente avere un po’ di pazienza (io dopo 15 ore di travaglio senza quasi risultato sono stata sottoposta ad un cesareo d’urgenza perché la bambina era in sofferenza, quindi in realtà nel mio caso penso che il cesareo sia stata l’unica scelta possibile).
Su questo fronte – ovvero quello del rispetto delle abilità naturali di una donna nel partorire – si basa l’ Hormonal Physiology of Childbearing un rapporto creato da Childbirth Connection, pionieri per ciò che riguarda una cura della maternità.
Secondo le ultime ricerche scientifiche sul ruolo degli ormoni in gravidanza e fino al primo periodo post-parto, gli interventi piu’ comuni effettuati sulle mamme prima, durante e dopo il parto, possono disturbare tali processi ormonali e interferire così sui benefici che offrono.
Ma quali sono gli interventi consigliati che possono invece rendere il parto un momento poco “rispettoso” della fisiologia femminile? Vediamoli insieme.
Prima di tutto l’epidurale. E’ vero che permette alla mamma di sentire meno dolore, ma è altrettanto vero che può smorzare il livello di ossitocina, aumentando i tempi del travaglio.
Allo stesso modo il parto cesareo fa si che il bambino perda durante l’operazione una gran parte dell’epinefrina, un ormone che funge da allerta e che incoraggia il bambino a respirare da solo. Inoltre, il cesareo abbassa i livelli di prolattina della madre, ostacolando così la produzione di latte.
Il documento contiene una serie di raccomandazioni per le future mamme ma anche per gli operatori sanitari per un rispetto maggiore del parto:
Raccomandazioni per il personale sanitario raccolte da The Stir:
Raccomandazioni relative alle pratiche di assistenza (che devono essere il più sicure possibili):
Lo stress e l’ansia sono infatti nemici della donna non soltanto in gravidanza, ma anche durante il parto.
Che cosa può fare dal canto suo una futura mamma?
Segue un’infografica riassuntiva molto utile.
E voi unimamme? Qual è stata la vostra esperienza?
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