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3 consigli degli esperti per favorire il buon riposo dei bambini

Published by
Maria Sole Bosaia

Unimamme, mettere a nanna un bimbo ancora piccolo può diventare un’impresa frustrante come molte di voi già sapranno.

Dopo aver letto tomi di libri che suggeriscono questo e quel rimedio e il loro contrario, come dimostrato da una mamma in un assurdo e simpatico sfogo di qualche tempo fa, potrebbe essere arrivato il momento giusto per fermarsi e riflettere sul nostro approccio al sonno dei bambini.

Una mamma blogger,Heather Turgeon,  coautrice assieme a Julie Wright, di un libro “The Happy Sleeper: The Science-Backed Guide to Helping Your Baby Get a Good Night’s Sleep—Newborn to School Age”  (Il dormiente felice: la guida basata sulla scienza per aiutare il tuo bambino ad avere una notta di buon sonno – dai neonati all’età scolare) ha provato a pensare a cosa c’è che non va nella messa a letto e quali errori compiano i genitori in questa situazione.

Sonno dei bambini: non bisogna addestrarli!

1) I genitori interferiscono

Si deve partire dall’assunto per cui dormire è una funzione biologica naturale e che i bambini vogliono riposare, solo che a volte le mamme e i papà, pur armati delle migliori intenzioni, sono di ostacolo.

2) Non c’è nessun allenamento, solo “dormire”

Non si può addestrare una persona a dormire, poiché, in quanto esseri umani, siamo già “programmati” per farlo. Un bambino ci impiega un po’ di tempo per assestare il suo ritmo circadiano, ma già dopo 5 mesi è pronto per lunghi tratti di sonno notturno. Diventa più consapevole ed esperto. Le sue capacità motorie gli consentono di trovare le dita o il pollice e anche di rotolare nella posizione favorita.

Non si impara a dormire perché questo è qualcosa già inscritto nel cervello, ma si possono apprendere abitudini per quanto riguarda il sonno.

I piccoli possono imparare quelle utili, come afferrare i loro oggetti di conforto e addormentarsi nelle loro accoglienti culle in un ambiente che favorisce il sonno, oppure possono apprendere quelle “inutili” come addormentarsi mentre poppano o mentre vengono fatti rimbalzare come una pallina da tennis (sia chiaro, addormentarsi tra le braccia della mamma è una delle cose più dolci al mondo, diventa un’abitudine inutile per un bimbo più grande se ripetuta all’infinito).

L’abitudine utile lascia brillare le capacità naturali di dormire, quelle inutili tracceranno un sentiero per cui il bimbo avrà sempre bisogno di aiuto esterno per addormentarsi.

3) I genitori sono quelli che hanno bisogno di allenamento

I neonati hanno bisogno di essere cullati, coccolati e fatti rimbalzare un po’ per poter regolare il loro piccolo sistema nervoso. Ma quando crescono diventano sempre più abili ad autoregolarsi. A partire dal 4° mese i genitori dovrebbero ridurre un po’ i numerosi sforzi e stare a vedere cosa accade.

I piccoli, come si legge su Today, ci fanno sapere se hanno bisogno dell’aiuto di mamma e papà, ma bisogna insegnare ai genitori a lasciare che i bimbi risolvano le cose per conto proprio.

Certo, un cambiamento non rimane senza conseguenze, probabile che inizialmente il piccolo protesti a modo suo, ma una volta che ha inteso il nuovo corso è in grado di trovare da solo la posizione che preferisce. Va bene che i neonati lottino un po’, dopotutto è una parte del mestiere di crescere.

4) La mentalità “l’ho risolto una volta” porta alla frustrazione

A volte i genitori si lamentano di un nuovo problema riguardante il sonno dei bambini quando credevano che ormai fosse tutto a posto. I bambini cambiano. A un ritmo incredibile. Per questo si dovrebbe pensare a un sonno sano non come a una sessione di addestramento, ma come a una filosofia di famiglia.

La nostra priorità è dormire. Abbiamo routine che lo supportano, quando le luci si spengono siamo tutti responsabili delle nostre cose, il piccolo si mette a suo agio, si succhia il pollice, gli rimbocchiamo le coperte”.

Quando ci si avvicina al sonno in questo modo non sarete frustrati a causa dei dentini del bimbo, dei viaggi, delle malattie, ecc… e sarete tutti più sereni e riposati. Potranno esserci alcune nottate un po’ piu’ complicate, ma poi si ritorna a dormire tutti!

Unimamme e voi cosa ne pensate di questi consigli riguardanti il sonno dei piccoli? Li condividete o avreste qualcos’altro da suggerire? Dite la vostra se vi va.

Vi lasciamo con uno studio secondo cui il sonno dei bimbi è influenzato dai genitori.

 

 

 

Maria Sole Bosaia

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