Unimamme, avete mai considerato che il co-sleeping come via non solo per dormire di più e meglio, ma anche per facilitare l’allattamento al seno? Anche la scienza dà la sua approvazione a questo metodo per una serie di motivi.
Allattamento al seno e co-sleeping
Innanzitutto dovreste sapere che il co-sleeping funziona tanto bene perché mamme e bambini sono stati “progettati” per stare insieme, soprattutto durante i periodi di sonno in cui sono più vulnerabili. I piccoli infatti presentano alti livelli di stress e una frequenza cardiaca meno forte quando vengono separati dalla mamma e anche queste ultime avvertono più o meno gli stessi sintomi.
Condividendo il letto vi sono alcuni indubitabili vantaggi come:
- il fatto che i bambini non devono piangere per attirare l’attenzione della mamma
- la mamma non deve uscire ogni volta dal letto
- la mamma allatta e magari si addormenta mentre lo fa
Durante la poppata il piccolo rimane girato verso il seno rimanendo lontano dal cuscino creando una sorta di alcova sicura. I due infine sincronizzano il riposo.
Questi benefici reciproci e istintivi spiegano come mai i ricercatori sono riusciti a dimostrare che le mamme che riposano di più sono quelle che:
- allattano esclusivamente al seno
- praticano il co-sleeping
Purtroppo, a fronte degli innegabili risultati scientifici il sentire comune pare avverso al co sleeping, tanto che molte mamme si vergognano di ammetterlo.
“No al co-sleeping” è il mantra più in voga, ma ci si dimentica che i piccoli devono essere allattati anche durante la notte. Soprattutto non si tiene in considerazione che allattare al seno libera ormoni che fanno sentire le donne assonnate durante l’allattamento. Quindi mentre sono assonnate le mamme dovrebbero peregrinare per casa alla ricerca di un posto adatto per allattare e siccome le varie agenzie dedicate alla maternità suggeriscono che il co-sleeping è pericoloso ecco che le donne si ritrovano, scomode, su poltrone, divani, ecc… luoghi semmai più pericolosi del lettone per tutte le fessure e imbottiture che potrebbero minacciare la sicurezza dei neonati.
Un’altra soluzione suggerita dalle agenzie è quella di addestrare i bambini a dormire più a lungo, ma studi hanno dimostrato che questo risulta essere stressante e inefficace sul lungo periodo.
Forse sia le mamme che i medici specializzati dovrebbero comprendere che l’imperativo “no al co sleeping” non può valere per tutti i piccoli, perché non tutti i piccoli sono a rischio nello stesso modo.
I ricercatori che si sono occupati del sonno infantile hanno riscontrato 7 rischi principali per la SIDS, la Sindrome della morte improvvisa dei neonati e soffocamento:
- abitudine al fumo dei genitori
- la persona che dovrebbe occuparsi dei bimbi si ubriaca o è sotto l’effetto di altri sedativi
- uso del latte artificiale
- un bambino con problemi di salute che gli impediscono normali risvegli notturni
- un bimbo che dorme sulla pancia
- un bimbo sovraeccitato
- un bimbo che dorme su una superficie con crepe, fessure, oggetti morbidi
Persino la Leche League International la più longeva organizzazione di volontari a favore dell’allattamento al seno ritiene che, soddisfatti questi accorgimenti, ci sia veramente una piccolissima possibilità di rischi come la Sindrome della morte improvvisa del neonato o il soffocamento durante il co-sleeping.
Certo, i genitori dovrebbero essere tutti informati circa questi 7 importanti consigli per prevenire drammatiche situazioni, ma una volta rispettati tali criteri, il co sleeping e l’allattamento a letto possono diventare un modo per coccolare il piccolo, essere più rilassate e dormire meglio la notte.
E voi unimamme, cosa ne pensate di queste considerazioni? Qual è stata la vostra esperienza in merito?