Unimamme, nella vita non è mai troppo tardi per rinsaldare un legame affettivo e rimediare ai propri errori, come capitato a Tony Trapani un ottantunenne americano che, all’età in cui molti sono già diventati nonni, ha scoperto la gioia della paternità di un figlio di ben 61 anni.
La vita di Tony Trapani, che fino allo scorso febbraio era trascorsa tranquilla e stava per concludersi senza eredi, ha ricevuto un improvviso scossone quando l’uomo, casualmente, mentre puliva l’armadio della moglie morta dal 2008 ha trovato una lettera scritta 56 anni prima.
Il testo della lettera, datata marzo 1959 e inviata da una donna, Shirley Childress, è la seguente:
“Caro Tony,
scommetto che sei sorpreso di sentirmi dopo tanti anni. Questa sera ti ho pensato, così come durante tante altre notti. Ma ho pensato di scriverti e scoprire come stai.
Tony, per piacere, non arrabbiarti e non essere sorpreso di quanto sto per dirti. Hai un figlio. Un bimbo di 5 anni con occhi grigi e fantastici capelli neri. Quello che ti sto dicendo, Tony, è che è tuo figlio.
Per favore Tony, se nel profondo del tuo cuore puoi riuscire a perdonarmi vieni a conoscerlo. Ogni giorno lui mi chiede dov’è suo padre e credimi Tony non riesco più a rispondergli. Ti sarebbe eternamente grato se tu venissi anche solo a conoscerlo.
Finisco qui sperando e pregando che risponderai
ps: Il suo nome è Samuel Duane.”
Ma come è potuto succedere che Tony non abbia mai ricevuto questa lettera?
L’uomo e i parenti pensano che la moglie Gertrude Dolly abbia intercettato la lettera e l’abbia nascosta al marito nel timore che questi la abbandonasse.
Non appena scoperto quanto gli era stato nascosto così a lungo, Tony Trapani si è mosso subito alla ricerca del figlio disperso da più di mezzo secolo.
Per un anno Arlene Schult, la sorella di Tony, ha tentato di rintracciare qualcuno che conoscesse Samuel e, a forza di insistere, due settimane fa, è riuscita, tramite Facebook, a mettersi in contatto con la moglie di Tony: Donna.
Per ben 23 anni Donna ha cercato di aiutare il marito a trovare le proprie origini, sapendo solo il nome dell’uomo e che era stato un pugile Golden Gloves. Un po’ troppo poco, forse, per un Paese vasto come gli Stati Uniti d’America.
“Sam sapeva di avere un padre, solo che non conoscevamo dove fosse e se fosse al corrente di Sam. Adesso che li ho visti insieme so che sono uno nella stessa persona“ ha dichiarato Donna felice per il marito.
Ora che finalmente i due si sono ritrovati hanno intenzione di trascorrere insieme il maggior tempo possibile, per colmare quei lunghi 61 anni che li hanno drammaticamente divisi.
Quando era bambino e chiedeva alla mamma che aspetto avesse il padre lei gli rispondeva di guardarsi allo specchio.
“Mia madre sarebbe felice perché saprebbe che l’ho cercato per tanti anni e finalmente l’ho trovato“ ha riferito Samuel.
Da parte sua anche Tony è entusiasta della sorprendente paternità, ma è anche affranto per il tempo perso e per il fatto che sua moglie, che pure desiderava dei figli ma che non poteva averne a causa di alcuni problemi, non gli abbia mai rivelato il segreto che avrebbe fatto la gioia del marito, portandoselo addirittura fino alla tomba.
“Voglio solo stare con lui e trascorrere più tempo possibile con mio padre” afferma Samuel, nel frattempo su GoFundme.com è stata avviata una raccolta fondi per finanziare il test di paternità, che finalmente cancellerà anche il minimo dubbio che questa straordinaria storia non sia solo un bel sogno.
In passato vi abbiamo parlato di sorelle che ritrovavano fratelli da cui erano stati separati e nonne che hanno riabbracciato i nipoti da cui erano stati divisi da una spietata dittatura, ma anche la storia di Tony e suo figlio merita un posto tra di esse.
Unimamme, voi cosa ne pensate del comportamento della moglie di Tony? Riuscite a giustificarla in qualche modo?
Dite la vostra se volete.
(Fonte: The Stirr/ Michigan Live.com)