Vivere un aborto spontaneo è una esperienza che può capitare. Una ricerca ha individuato sei fattori di rischio che possono indurre un aborto spontaneo permettendo così di fare maggiore attenzione e tenere quanto più lontano possibile il peggior incubo per una donna, quello di perdere la propria creatura.
Su questo evento e sul grande dolore che porta con se, vogliamo riportarvi le parole di una scrittrice Maggie Downs. Una viaggiatrice, un’amante dell’avventura, una donna il cui sogno di avere un bambino si è una volta infranto. L’esperienza che ha vissuto l’ha portata a scrivere un bellissimo pezzo apparso sul blog Babycenter in cui, pur nel dolore della perdita, riesce a trovare 5 motivi per cui essere comunque grata di questa esperienza.
Care Unimamme, condividiamo con voi questa lettera, toccante e intensa che può far riflettere e aiutare l’anima.
“Pochi mesi fa, stavo chiacchierando con qualcuno – un amico, ma non uno che conosco particolarmente bene. Stavamo facendo due chiacchiere, e gli ho detto che mi era dispiaciuto non averlo visto ad un evento.
“Sono stato molto occupato“, mi ha risposto. Poi la sua voce ha assunto un tono confessionale. “Anche mia moglie recentemente ha avuto un aborto spontaneo, e … beh, siamo entrambi troppo devastati per fare qualsiasi cosa.”
Ho ripensato alle mie lotte per rimanere incinta, al crepacuore quando lui/lei ha scosso la testa durante la mia ecografia quasi dicendo: “Mi dispiace.”
È stato un periodo ricco di tanto dolore, ricordo solo dei frammenti ora. La carta bianca piegata sotto il mio corpo, le opzioni per la rimozione del bambino. Il modo in cui ho trattenuto le mie lacrime ed il modo in cui ho lasciato l’ufficio del medico, perché non volevo spaventare le altre donne in gravidanza. I giorni del deserto lungo i quali ho pianto a letto, con quel mio corpo cavo. Il mio cane, accucciato sui miei piedi. Il modo in cui il mio dolore si faceva sentire feroce, praticamente aveva i denti, ed io ero così debole.Mi sono chiesta mille volte perché è successo. Qual era lo scopo? Se c’era una ragione? Perché, perché, perché?
Mi ci è voluto un po ‘, ma ora mi rendo conto che sono grata per il mio aborto spontaneo. Non è un’esperienza che avrei scelto, naturalmente. Ma oltre lo shock iniziale ed il dolore, scopro di aver guadagnato quasi quanto quello che ho perso. Ecco perché:
Il mio aborto spontaneo mi ha reso più compassionevole. Dopo aver scritto della mia esperienza, ho ricevuto centinaia di e-mail da altre donne, che hanno condiviso le proprie storie. Questi messaggi mi ha fatto conoscere una sorellanza nel dolore che non sapevo esistesse prima, e mi hanno mostrato il dolore profondo e inquietante che molte donne portano con “se” da sole. Ora faccio del mio meglio per considerare che le persone intorno a me potrebbero essere ferite dal dolore da una serie di ragioni – non tutto il dolore è visibile o è riconoscibile – e che dovrei essere più comprensiva.
Ha riavvicinato me e mio marito. C’erano giorni in cui lui stava male, ed io non ho avuto la capacità di consolarlo. Ci sono stati giorni in cui mi faceva male, e il suo amore non era sufficiente a riempirmi. Ma una volta che abbiamo superato i primi momenti, ci siamo raggiunti su un livello più intimo. Abbiamo trovato un luogo che può essere localizzato solo attraverso il dolore condiviso.
Mi ha confermato quanto volessi un bambino. Prima dell’aborto spontaneo, ho avuto alcuni dubbi assillanti sul diventare madre. Ma questo evento mi ha dato la certezza, ero davvero pronta ad avere un figlio.
Mi ha dimostrato la fragilità della vita. Su un ecografo, il cuore del bambino è come il guizzo di una lucciola, il più piccolo faro di luce nel buio. E’ assolutamente sorprendente come quel guizzo diventi vita.
Ha reso i giorni duri più facili da sopportare. Ho un figlio di 5 mesi ora, e mentre scrivo questo lui è irritabile e inquieto, ed ha sviluppato l’abitudine di svegliarmi con grida e urla alle 05:00 del mattino. E ‘ faticoso, e la mia mente si sente spesso come una corda sfilacciata. Ma, quando abbraccio il corpo di mio figlio, e sento il suo dolce respiro caldo contro la mia pelle, sono grata. E lo tengo più vicino.
Care Unimamme, la vita a volte ci riserva sorprese che eviteremo volentieri ma poi si rivelano essere sono proprio quelle esperienze a renderci persone migliori, ed a farci scoprire e apprezzare molti aspetti della vita ritenuti sin allora scontati.
Condividete le parole di mamma Maggie?
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