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Il primo sorriso dei bebè: quando aspettarselo e cosa significa

Published by
Maria Sole Bosaia

sorriso neonatosorriso neonato

Uno dei momenti più attesi e bramati dalle mamme è certamente il primo sorriso del proprio bambino, momento di fuggevole dolcezza che poi sarà immortalato più e più volte a forza di repliche e flash degli smartphone.

Il dottor Mark Gettleman, medico pediatra americano, sostiene però che i piccoli siano in grado di sorridere ben prima di quanto si pensi, addirittura già nell’utero. Si tratterebbe però di sorrisi non intenzionali, che non rispondono a nessuno stimolo, una sorta di riflesso, un po’ come muovere gambe e braccia per testare tutto “l’armamentario” di cui sono dotati.

Anche se questa considerazione toglie un po’ di poesia all’istante agognato, state tranquille mamme, il primo vero sorriso dei vostri piccoli sarà solo per voi.

Vediamo di approfondire cosa comporta questa nuova abilità così importante per lo sviluppo dei bimbi.

Il primo sorriso dei bebé: quando e cosa esprime

neonatoneonato1- Segnale di sviluppo: sociale, visuale, emotivo

Il primo sorriso di un bebè dice molto sullo stato del suo sviluppo. Segnala che la sua visione è migliorata, che è capace di riconoscere il vostro volto. Il suo cervello e sistema nervoso sono maturati abbastanza da eliminare il riflesso del sorriso e il vostro piccolo ora sa che il sorriso è un modo per connettersi agli altri. Capisce anche che i suoi sentimenti contano e hanno un effetto diretto sulle persone intorno a lui. Sorriderà quindi per esprimere: piacere, eccitamento, contentezza, felicità.

2- Quando bisogna aspettarsi il primo sorriso?

Il riflesso del sorriso del piccolo scomparirà verso il 2° mese, mentre il primo vero sorriso farà la sua comparsa tra il mese e mezzo e i 3 mesi.

Per capire la differenza dovete prestare attenzione al tempo e alla durata:

  • i sorrisi di riflesso tenono a essere più brevi e a caso, quando il piccolo dorme o magari è stanco
  • i veri sorrisi invece sono in risposta a qualcosa, come vedere il volto della mamma, oppure sentire la voce del fratellino e durano più a lungo.

Un consiglio è quello di parlargli spesso assicurandovi di dargli tempo di rispondere, insistendo sul contatto visivo e sorridere al piccolo durante il giorno. Fate facce stupide e rumori, imitate i suoni degli animali, giocate a cucù, in questo modo potrete facilitare una risposta, una reazione nei pargoli. Però attente a non esagerare.

3- Quale pietra miliare i genitori dovrebbero aspettarsi?

Quando il bebè comincia a sorridere, poi ripeterà questa azione, quando ciò avviene i genitori gli sorridono di rimando. Il piccolo lo capisce, lo assorbe.

Inizialmente il suo sorriso sarà in risposta a un mix di stimoli vocali e visuali. In seguito potrebbe accendersi ascoltandovi cantare una ninna nanna, oppure sentendovi parlare durante un cambio di pannolino particolarmente sporco. In seguito, quando la sua vista migliora, il bimbo sorriderà semplicemente vedendo i volti delle persone che ama di più: i genitori.

Piano piano, non sorriderà solo verso mamma e papà, ma anche verso gli estranei (verso i 6 mesi).

Infine aggiungerà anche effetti sonori, inizialmente inizierà a tubare, poi a emettere piccole risate e infine vere e proprie ondate. A 5 mesi potreste già aspettarvi una bella e sonora risata e gridolini di eccitazione. 

4- Bandiere rosse a cui prestare attenzione

Non disperatevi o andate in ansia se il piccolo non sorride, non vuol dire che sia infelice o che ci sia qualcosa che non va. Ogni piccolo ha i suoi tempi, ma se non sorride ai 3 mesi provate a chiedere consulto al pediatra.

Unimamme e voi cosa ne pensate di queste considerazioni sulla formazione del primo sorriso dei vostri figli? Siete d’accordo? Anche a voi è capitato così? Dite la vostra se vi va.

Maria Sole Bosaia

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