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Papa Francesco: “Padri presenti ma non controllori”

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Francesca Nicoletti

Unimamme, abbiamo recentemente parlato di Papa Francesco e delle bellissime cose che ha detto sulle donne e sulla mamme, senza le quali la società sarebbe disumana. Oggi riportiamo invece ciò che ha detto sui papà.

Nelle due udienze generali del 28 gennaio e del 4 febbraio, papa Francesco ha voluto sottolineare l’importanza del ruolo dei papà in famiglia, ruolo spesso messo in secondo piano rispetto a quello della mamma.

Padri di figli orfani

Nella prima udienza si è soffermato sull’assenza dei papà oggi. Ha infatti detto che si è passati da una società caratterizzata da padri oppressivi, da famiglie in cui vigeva la figura del “padre-padrone”, a una società in cui i padri sono spesso latitanti.

Ecco le sue parole: “I padri sono talora così concentrati su se stessi e sul proprio lavoro e alle volte sulle proprie realizzazioni individuali, da dimenticare anche la famiglia. E lasciano soli i piccoli e i giovani. Già da vescovo di Buenos Aires avvertivo il senso di orfanezza che vivono oggi i ragazzi; e spesso domandavo ai papà se giocavano con i loro figli, se avevano il coraggio e l’amore di perdere tempo con i figli. E la risposta era brutta, eh! La maggioranza dei casi: ‘Ma non posso, perché ho tanto lavoro …’ E il padre era assente da quel figliolo che cresceva. E non giocava con lui …non perdeva tempo con lui”.

Continua poi: “A volte sembra che i papà non sappiano bene quale posto occupare in famiglia e come educare i figli. E allora, nel dubbio, si astengono, si ritirano e trascurano le loro responsabilità, magari rifugiandosi in un improbabile rapporto “alla pari” con i figli. Ma, è vero che tu devi essere compagno di tuo figlio, ma senza dimenticare che tu sei il padre, eh! Ma se tu soltanto ti comporti come un compagno alla pari del figlio, non farà bene al ragazzo…“. Questo atteggiamento, secondo il Papa ma anche secondo una recente indagine, non aiuta il ragazzo.

Il problema sussiste anche perchè, secondo il Pontefice, i ragazzi che si sentono “abbandonati” dai padri, riverseranno le loro attese sulla società, sulle istituzioni, che sappiamo però essere altamente assenti o poco efficaci. Infatti dice: “I giovani rimangono, così, orfani di strade sicure da percorrere, orfani di maestri di cui fidarsi, orfani di ideali che riscaldino il cuore, orfani di valori e di speranze che li sostengano quotidianamente. Vengono riempiti magari di idoli ma si ruba loro il cuore; sono spinti a sognare divertimenti e piaceri, ma non si dà loro il lavoro; vengono illusi col dio denaro, e negate loro le vere ricchezze“.

Padri presenti ma non controllori

Nella seconda udienza, il Pontefice ha invece parlato del valore dei papà, del fatto che devono avere le spalle forti per affrontare e superare le dure prove a cui la vita li sottopone.

Papa Francesco inizia la sua lode ai papà recitando alcune parole che un padre dice al figlio (presenti nella Bibbia, nel Libro dei Proverbi):

Figlio mio, se il tuo cuore sarà saggio, anche il mio sarà colmo di gioia. Esulterò dentro di me, quando le tue labbra diranno parole rette

a voler dire che un papà deve essere fiero del proprio figlio che agisce con saggezza e rettitudine, se si comporta cioè nel modo giusto.

La domanda allora è: come fare affinchè un figlio si comporti così? Dipende dal padre, dagli esempi dati, dall’affetto dimostrato. Secondo il Pontefice un padre deve dare “una testimonianza di rigore e di fermezza che forse non capivi, quando avresti voluto soltanto complicità e protezione.”

Quello che è indispensabile per riuscire in questa impresa da titani è che il papà sia sempre presente in famiglia, occorre “Che sia vicino alla moglie, per condividere tutto, gioie e dolori, fatiche e speranze. E che sia vicino ai figli nella loro crescita: quando giocano e quando si impegnano, quando sono spensierati e quando sono angosciati, quando si esprimono e quando sono taciturni, quando osano e quando hanno paura, quando fanno un passo sbagliato e quando ritrovano la strada; padre presente, sempre.”

Ma attenzione, Papa Francesco ci tiene a dire che essere presente non vuol dire essere controllore, perchè così si annullano i figli senza lasciarli crescere.

Conclude infine dicendo che quando i figli sbagliano, perché tutti i figli sbagliano, bisogna essere pronti a perdonare e a correggere un comportamento sbagliato senza mai “avvilire” i figli stessi. Bisogna attendere con pazienza e, se necessario, porgere loro una spalla su cui piangere.

È proprio vero, la figura del papà influenza la crescita dei propri figli che se maschi lo emuleranno e se femmine cercheranno un compagno di vita simile a lui. Per cui papà ascoltate i consigli di Papa Francesco.

E voi unimamme siete d’accordo con quanto detto dal Pontefice?

(Fonte: radiovaticana.va)

Francesca Nicoletti

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