Unimamme, capita che qualche volta i nostri piccoli perdano sangue dal naso.
Solitamente si tratta di episodi occasionali determinati dal fatto che i capillari dei bimbi sono molto fragili e tendono a rompersi facilmente. Le cause più frequenti di questi episodi sono:
- dita nel naso
- raffreddore
Crescendo poi, il problema si ripresenterà meno frequentemente.
Esistono però circostanze in cui l’epistassi può essere il sintomo di un problema più grave, vediamo insieme quali.
Sangue dal naso: riconoscere quando è grave
1) Sangue che esce da una narice per volta
- capillari nasali deboli: il 25% dell’intera popolazione italiana ha capillari deboli. Per questo motivo queste persone hanno frequenti episodi di epistassi, anche più di uno al giorno. Se il vostro bambino perde sangue dal naso in modo cronico è meglio prenotare una visita dal pediatra. Lui potrò fare una visita approfondita stabilendo dimensioni e ramificazioni dei capillari.
- Sindrome di Osler: si tratta di una malattia ereditaria che consiste in una anormale dilatazione dei capillari che si rompono spesso
- prevenzione dell’epistassi dei capillari deboli: in questi casi basterebbe insegnare ai bambini a non mettere mai le dita nel caso e, in caso di raffreddamento ed allergia, cercare di mantenere la cavità nasale umida attraverso infusione di fisiologica e acqua ossigenata. In inverno umidificare bene la cameretta ed evitare di esporre i bimbi al sole troppo a lungo d’estate. Una volta cresciuti è consigliabile un piccolo intervento chirurgico per rinforzare le pareti dei capillari.
2) Sanguinamento + nausea e vomito
- questi sintomi aggiuntivi segnalano che il sangue scende anche nello stomaco attraverso la gola
- è l’avvertimento che il sanguinamento è importante e che quindi è necessario chiamare il pediatra o recarsi subito al pronto soccorso
3) L’emorragia nasale dura più di 5 minuti
- normalmente l’epistassi nei bambini dura dai 2 ai 5 minuti, anche se il sanguinamento è abbondante
- se trascorso questo lasso di tempo il sangue non si ferma anche se si tenta di arrestarlo bisogna contattare il pediatra o andare al pronto soccorso dove il flusso verrà fermato con un medicinale apposito
4) L’emorragia nasale ha come causa un trauma fisico
Può trattarsi di una botta o di una caduta:
- accertatevi che non si tratti di un trauma cranico
- se il sangue fuoriuscito ha una consistenza e un colore diversi dal normale chiamate un’ambulanza perché potrebbe trattarsi di liquido cerebro spinale (e quindi di una frattura cranica)
5) Epistassi + temperatura corporea superiore ai 38°
- se dopo l’inizio del sanguinamento la temperatura si alza improvvisamente è bene chiamare il medico, potrebbe essere il caso di un’infezione alle vie respiratorie ed è necessaria una cura antibiotica immediata
- se la febbre è preesistente e il piccolo o qualche familiare ha fatto un viaggio all’estero allora potrebbe trattarsi di una malattia infettiva
6) Emorragia da entrambe le cavità nasali
Questa è la situazione che dovrebbe allarmare di più un genitore. Il sangue infatti potrebbe provenire dai polmoni o dalla gola.
Ecco alcuni casi di malattie che si manifestano con un frequente sanguinamento dal naso da entrambe le narici:
- malattie circolatorie: vasi sanguigni indeboliti che cedono molto facilmente
- malattie cardiache: il sanguinamento si accompagna al mal di testa
- problemi di circolazione: attenzione anche a sintomi come la comparsa di lividi nel resto del corpo e la propensione ad avere mani e piedi freddi
- pressione alta: al sanguinamento si aggiungono vertigini, giramenti di testa, tachicardia
- emofilia: sanguinano in abbondanza anche gengive, piccole lesioni della pelle
Infine, nei casi veramente più gravi si potrebbe avere:
- diabete
- leucemia
- malattie emorragiche
- malattie al fegato
Unimamme, ai vostri figli è mai capitato di sanguinare copiosamente dal naso? Vi siete spaventate?
Noi speriamo che i consigli che abbiamo raccolto magari vi aiuteranno a mantenere la calma o sapere come agire in caso di emergenza. In ogni caso, per sciogliere ogni dubbio, ricordatevi di rivolgervi al pediatra.