Unimamme, ricordate la storia del bimbo con la Sindrome di Down abbandonato dalla mamma armena a causa della sua condizione?
Ora arrivano nuovi risvolti riguardanti questa triste vicenda, in cui Ruzan, la mamma dei piccolo Leo, non ci sta a farsi ritrarre come una donna senza cuore.
Ruzan Badalyn infatti ha dato una versione completamente diversa da quella dell’ex marito.
“Il 21 gennaio è stato il giorno più bello della mia vita. Ho dato alla luce il mio tanto atteso bambino. Nostro figlio è nato alle 6.30 del mattino e tutto quello che ricordo sono volti di dottori e persone preoccupate intorno a me. Mi sono svegliata alcune ore dopo l’anestesia. La mia prima domanda è stata per la sorte di mio figlio. Ricordo i volti tristi dei parenti e la diagnosi che suonava tanto come un verdetto: “tuo figlio è nato con la Sindrome di Down“. Nessuno può immaginare i miei sentimenti in quel momento” ha dichiarato la donna via Facebook.
La donna non aveva ancora fatto in tempo a riprendersi dallo choc che uno dei medici le si è avvicinato chiedendole che cosa volesse fare con il bimbo.
Ruzan aveva poche ore per compiere la decisione più straziante di tutta la sua vita.
“La prima cosa che ho pensato è che non volevo che mio figlio vivesse in un Paese dove certi stereotipi dominano le vite delle persone con la Sindrome di Down e senza alcuna opportunità. Volevo che mio figlio fosse coinvolto e ben accettato dalla società. Un tipo di integrazione che qui richiederebbe anni e anni per essere raggiunta” ha proseguito Ruzan.
Parenti e amici erano addolorati per la nascita del bimbo, tanto che qualcuno le ha addirittura fatto le condoglianze.
Tutti in famiglia si sono resi conto che le migliori chances per Leo erano lontano dall’Armenia e anche Sam, sempre stando alla versione della donna, sembrava rendersene conto.
Non si trattava però sono di una questione culturale e sociale. “In Armenia non vi è alcuna struttura per aiutare i bambini con disabilità a svilupparsi, la situazione politica è precaria e io avrei dovuto mantenere mio figlio col mio stipendio da 180 dollari con il sostegno di mia sorella e l’ospitalità di mia mamma. Dal momento che mio marito non aveva lavoro non sarei stata in grado di mantenere mio figlio“ ha aggiunto Ruzan.
La donna accusa Sam di non averla sostenuta in quel momento davvero critico. “Sam ha lasciato l’ospedale qualche ora dopo portando con sé il bimbo e comunicandomi che sarebbe partito per la Nuova Zelanda”.
Dunque sarebbe stato a questo punto che è cominciata a circolare la storia dell’ultimatum nei confronti di Sam che avrebbe dovuto scegliere Ruzan o il figlio.
Ruzan si difende dichiarando di aver cercato di comunicare con il marito per trovare una soluzione comune e lo attacca: “l’unica risposta è stata la terribile accusa da parte sua. Sam non mi ha mai proposto di raggiungerlo e di allevare il bimbo insieme, nel suo paese”.
Anche al momento del divorzio Ruzan non ha ricevuto spiegazioni da Sam.
“Come mamma che ha dovuto affrontare diverse diverse situazioni piuttosto gravi, come stare in ospedale costantemente sotto stress e depressa, sperimentare enormi pressioni da ambo le parti, nessun supporto da parte di mio marito e nessuna possibilità di dare a mio figlio una vita decente in Armenia, ho avuto davanti solo due opzioni: o prendermi cura del mio piccolo in Armenia completamente da sola o abbandonare l’istinto materno e lasciare che il mio bambino abbia chances di una vita migliore con suo padre in Nuova Zelanda” ha cercato di riassumere la donna.
Successivamente Sam stesso ha ribattuto che non ha niente contro Ruzan, la quale ha preso le sue decisioni.
“Sono consapevole delle pressioni e problemi della società armena. Ci sono stati molti fattori in gioco” ha detto il papà di Leo.
Secondo lui la storia con Ruzan non è ancora finita, tanto che spera che un giorno loro possano riavvicinarsi.
“La porta per la mamma di Leo rimarrà sempre aperta, ma affinché questo accada dovrà accettarlo completamente e prendersi le sue responsabilità come madre” sottolinea Sam la cui versione dei fatti rimane invece quella per cui Ruzan e la sua famiglia abbiano rifiutato Leo imponendogli di scegliere tra lei e il bimbo.
Unimamme e voi cosa ne pensate delle motivazioni di Ruzan? Se davvero fosse così, cambiano le cose e forse potrebbe esserci non un rifiuto ma un sacrificio. Che ne dite?
(Fonte: Daily Mail.co.uk)
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