Care Unimamme, l’allergia è ormai una delle malattie croniche più diffuse al mondo, anche tra i bambini. Secondo uno studio olandese allergie e intolleranze alimentari possono iniziare a svilupparsi addirittura ancor prima di nascere. Proprio nel tentativo di bloccare l’insorgenza di nuove escalation casi sono state presentate a Roma le linee guida internazionali dell’Organizzazione Mondiale per le Allergie (WAO).
Il documento pubblicato sul WAO Journal è stato presentato alla vigilia del Congresso internazionale titolato “Allergie in età pediatrica: dal mito alla realtà – EBM prevention of pediatric allergy”, promosso da WAO e dall‘Ospedale Bambino Gesù. E’ proprio nell’ospedale romano che i maggiori esperti mondiali del settore hanno per la prima volta raccomandato l’uso dei probiotici come strumento di prevenzione.
Le varie forme di allergia possono essere considerate una delle epidemie del XXI secolo, impressionati sono infatti i dati forniti proprio dall’Ospedale Bambino Gesù, dai quali si evince che:
Le cause delle allergie nei bambini possono essere rintracciate nello stile di vita del mondo “sviluppato”:
Scopriamo anche che le tre forme allergiche più diffuse colpiscono fino al 35% dei ragazzi tra i 13 e 14 anni, come nel caso della rinite allergica. Queste infatti le tre patologie che colpiscono maggiormente:
Secondo i dati delle nuove linee guida della WAO, la somministrazione di probiotici già in gravidanza diminuiscono il rischio di sviluppare allergie per il bambino. Questi microrganismi vivi presenti in molti alimenti comuni, come lo yogurt o il latte fermentato se somministrati in quantità adeguate possono apportare benefici alla salute poiché agiscono come immuno-modulatori della risposta allergica.
Dalla WAO vengono quindi raccomandati in determinate situazioni come terapia preventiva delle allergie e soprattutto di alcune forme come l’eczema. Le raccomandazioni suggeriscono di considerare l’uso di probiotici in tre categorie di persone:
Con l’uso dei probiotici in via preventiva in alcuni casi diminuisce la comparsa di eczema fino al -15% ma se si considerasse anche solo un 9% di casi in meno, oltre all’aumento della qualità di vita per i soggetti stessi, il risparmio sanitario pensate si attesterebbe tra i 150 ed i 300 mila euro.
Care Unimamme, l’allergia è considerata ormai come una “malattia del mondo sviluppato” e l’impennata dei casi certificata nei paesi in via di sviluppo ne è la prova, ed evidente quindi come lo stile di vita e l’ambiente influiscono su questi “più” che disturbi. La prevenzione può essere quindi davvero importante. Voi, cosa ne pensate?
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