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Attualità

Mamma malata e incinta: un viaggio incredibile verso la speranza (FOTO)

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Maria Sole Bosaia

Unimamme, a volte si aspetta a prendere decisioni importanti come quella di mettere al mondo un bambino, ma quando finalmente arriva il momento e la scelta appare chiara e lampante si verifica un imprevisto che mai avremmo considerato.

Questo è quello che è capitato a Mary Harrys, una mamma appena trentacinquenne che ha scoperto di essere incinta di un bimbo contemporaneamente alla notifica di un cancro al seno.

Quando è stata effettuata la diagnosi Mary non sapeva ancora di essere incinta e le prospettive a proposito non erano le più rosee. I trattamenti infatti avrebbero potuto indurle la menopausa e i medici sconsigliavano di tentare di avere un bimbo per almeno 5 anni, così anche le agenzie di adozione sarebbero state molto restie ad affidarle un bimbo.

Il giorno prima della mastectomia il medico che l’aveva in cura le ha telefonato annunciandole la gravidanza.

Ed è stato così che Mary ha deciso di tenere una specie di diario della sua avventura come si legge su Npr, determinata a portare avanti il suo percorso di mamma.

25 ottobre 2013

“Questa è la prima vera ecografia della bimba che adesso chiamiamo Stella, è stata scattata 5 giorni dopo l’operazione. Avevo già fatto due ultrasuoni ma la mia ostetrica non mi ha lasciato guardare fino a questo punto. Non voleva mi attaccassi troppo all’idea della bimba prima di superare la mastectomia.  Ora aspettiamo di sapere quanto è aggressivo il tumore”.

20 febbraio 2004

“Prima di iniziare la chemioterapia siamo andati in vacanza con nostro figlio Leo. Eravamo seduti sulla spiaggia prima di annunciarglielo. Gli ho spiegato che con quel trattamento si perdono i capelli e lui si è messo a urlare: noo. Solo dopo mi sono accorta che credeva che sarebbero stati i suoi a cadere. Quando gli ho spiegato che sarebbero stati i miei a cadere mi è apparso sollevato”.

19 marzo 2014

“Tutti dicono basta saperlo quando devi raderti la testa. Diventi matta a trovare i tuoi capelli nella doccia e sul cuscino. I miei capelli sono stati lunghi più di 20 anni e mi ci è voluto tanto per averli così. Tre settimane dopo la prima sessione di chemioterapia ho smesso di spazzolarli e lavarli solo per tenermeli addosso un po’ di più. Ho anche preso un giorno di ferie dal lavoro perché avevo paura che mi sarebbero caduti in ufficio. Quello è stato il momento in cui ho capito che dovevo lasciarli andare”.

29 aprile 2014

“Mio figlio ha avuto difficoltà ad accettare la perdita dei capelli. Può essere un po’ strano chiedermi di mostrare la mia testa calva ai suoi amici, ma in seguito ha portato a casa da scuola un disegno e ho realizzato che i suoi sentimenti erano un po’ mescolati”.

1 Maggio 2014

 

“Il mio ultimo giorno di chemioterapia. Non sapevamo cosa fare, così siamo andati al Brooklyn Botanical Garden per festeggiare. Ma sembrava che avessimo ancora così tanti ostacoli sopra di noi, controllare il mio sangue, partorire, fare le radiazioni. E stavamo anche sperando che la bimba fosse sana”.

30 maggio 2014

“Stella è nata incredibilmente in fretta. Ho trascorso 4 ore di travaglio. Quando me l’hanno consegnata è stato un sollievo vedere che aveva ancora più capelli di me e che il suo peso era nella norma. Il mio medico ha una sua foto appena nello studio “questa è davvero una persona che aveva bisogno di venire al mondo” mi ha detto in seguito. “Ci aspettiamo grandi cose da lei”.

11 gennaio 2015

“Ora siamo una famiglia composta da 4 persone. Cerchiamo di destreggiarci con 2 carriere e 2 figli”.

Ma ogni giorno mi chiedo “Stella è normale? Sta raggiungendo tutti gli stati della crescita che dovrebbe?

Al momento non vi è un protocollo per i bambini che seguono la chemioterapia in utero. La maggior raccolta di dati attualmente disponibili dimostrano che non vi è un impatto misurabile sui bimbi. Alcune ricerche però mostrano che ci potrebbe essere un impatto sul quoziente intellettivo, una cosa che però si saprà solo più avanti. Probabilmente scruterò i segnali su Stella per il resto della vita”.

Unimamme, in passato vi abbiamo parlato di mamme coraggiose che hanno sfidato un cancro per portare a termine la gravidanza, Anche Mary ha preso la sua decisione e ora è felice con la sua bambina.

Voi cosa ne pensate? Cosa avreste fatto al suo posto?

 

 

Maria Sole Bosaia

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