Mentre una nuova ricerca mette in luce i pericoli dell’esposizione al wi-fi nei bambini e nelle donne incinte, in alcune nazioni si incorre già a regolamentazioni ferree circa il l’uso in alcuni ambienti frequentati dai bambini.
- in Inghilterra già nel 2006, a causa di malesseri denunciati da docenti e studenti, veniva vietato a due scuole di continuare ad usufruire della rete senza fili. A ciò è seguito un graduale smantellamento dei trasmettitori in tutte le scuole inglesi.
- in Francia nel 2011, in seguito ai malesseri di impiegati e frequentatori assidui, il Comune di Parigi ha bloccato in 4 importanti biblioteche la rete wi-fi.
- in Germania il governo Merkel ha espressamento chiesto ai tedeschi di preferire sempre l’accesso via cavo.
I potenziali danni provocati dalle periferiche wireless sono oggetto di una legge senza precedenti approvata in Francia.
Francia: bandito WI-FI in asili, materne e primarie
La Francia ha approvato una legge che riguarda l’esposizione dei bambini a periferiche wireless proibendo l’uso dei Wi-Fi in:
- asili nido
- scuole materne
e limitandone l’attivazione nelle scuole primarie solo durante le lezioni quando necessita per l’educazione degli alunni.
Questo a dimostrazione di una ormai consolidata consapevolezza i potenziali danni derivanti dalle radiazioni elettromagnetiche. Questi i punti principali della legge:
- Wi-Fi e routers devono essere BANDITI dagli asili nido e dalle scuole materne.
- i punti Wi-Fi devono essere disattivati nelle scuole elementari quando non sono in uso per lezioni.
- tutte le pubblicità di telefonia mobile devono includere una raccomandazione di dispositivi per ridurre l’esposizione nella testa, come con l’uso di auricolari.
- tutti i locali pubblici che offrono connettività Wi-Fi devono chiaramente segnalarlo all’entrata del locale.
- tutti i dispositivi wireless devono contenere chiare istruzioni su come disabilitare la loro tale funzionalità
Care Unimamme, voi cosa ne pensate? Cretete che le regolamentazioni che giungono d’oltralpe siano eccessive o pensate sia il caso di riflettere anche in Italia sulla diffusa e forse sempre più eccessiva esposizione all’elettromagnetismo nostro e soprattutto dei più piccoli?
Diteci la vostra se vi va.
(Fonte: Le Monde, Elettrosmogsicilia)