Ha sconvolto non solo la Sicilia ma l’Italia tutta il caso della piccola Nicole, la bambina nata alla Clinica Gibiino, una nota clinica privata di Catania, e che ha trovato la morte per insufficienza respiratoria poco dopo la nascita su di una ambulanza del 118 che la stava trasportando da Catania a Ragusa, perchè a Catania non si è trovato posto.
Dall’intervento del Capo dello Stato alle paventate dimissioni dell’Assessore alla Sanità Lucia Borsellino, e tra i molti altri risvolti, si è giunti ora all’annuncio che sono 9 gli indagati dalla Procura di Catania nell’ambito dell’inchiesta aperta a seguito del decesso. Destinatari dell’informazione di garanzia sono:
“Stiamo verificando – ha detto il procuratore – le responsabilità penali. E’ una vicenda dolorosa e occorrerà tempo”. Il reato ipotizzato è omicidio colposo.
Due sono inoltre i filoni dell’inchiesta aperta:
Ma il Procuratore di Catania Salvi ha specificato: “Certamente nell’inchiesta ci occupiamo soltanto di eventuali profili penalmente rilevanti, e non di altro, che è di competenza di Asp e Regione“.
“Non è frutto del caso ma espressione e conseguenza della inadeguatezza del sistema sanitario regionale in situazioni di emergenza neonatale ” – scrive il Dott. Giovanni Corsello, Presidente della Società Italiana di Pediatria, in un redazionale apparso oggi sullo stesso sito del SIP. E per approfondire i dubbi e gli interrogativi posti sotto l’occhio di bue da questo caso, abbiamo scansato le polemiche e le più o meno marcate strumentalizzazioni, cercando di arrivare grazie a questo autorevole punto di vista all’osso del problema.
L’analisi del dott. Giovanni Corsello individua nella frammentazione eccessiva dei punti nascita uno motivi che:
“non favorisce la gestione delle emergenze ed aumenta in modo notevole il rischio clinico connesso con l’evento nascita in presenza di patologie perinatali.”
ed aggiunge:
“In centri nascita con meno di 1000 o peggio di 500 nati per anno, i servizi di assistenza alla madre e al neonato alla nascita non sempre riescono a garantire standard di sicurezza, per la carenza di personale in servizio e/o di attrezzature dedicate. Da tempo, come società scientifiche dell’Area Pediatrica, abbiamo chiesto di procedere all’accorpamento dei centri nascita con un basso numero di nati anche per favorire la condivisione delle risorse e l’ottimizzazione dei percorsi assistenziali. Richiesta mai esaudita e presa in seria considerazione per il prevalere di logiche politiche o di interessi individuali o territoriali.”
Il Servizio di Trasporto per l’Emergenza Neonatale o STEN, malgrado l’esistenza di decreti regionali e nazionali che ne definiscono la necessità e i criteri di realizzazione, non è attuato su aree vaste anche metropolitane, come quella di Catania:
“Conseguenza di questo è che ogni neonato con una patologia respiratoria venuto alla luce in un centro senza terapia intensiva neonatale può non ricevere una assistenza adeguata in tempo utile per evitare il rischio di morire in epoca neonatale o di avere danni neurologici con esiti invalidanti. In Sicilia si discute da più di venti anni dello STEN su base regionale, ma pur in presenza di due decreti (l’ultimo del 2012), lo STEN ancora oggi è attivo solo nelle province di Palermo e Messina.” – prosegue Corsello.
E poi è da considerare il fatto che le unità di Terapia intensiva neonatale, anche quando sono sufficienti come numero in rapporto ai tassi di natalità regionali, non sempre lo sono in termini di posti letto effettivamente disponibili per:
Il Presidente del SIP infine lancia un monito. Affinché si persegua la volontà di creare un sistema efficiente nei fatti è necessario che si proceda ad una verifica periodica dei livelli assistenziali reali e degli standard organizzativi in tutti i centri nascita. In assenza di:
“non ci si potrà stupire che eventi tragici come quello della piccola Nicole accadano, né si potranno ridurre i tassi di mortalità neonatale nelle regioni centro-meridionali, che ancora oggi sono superiori a quelli della media nazionale.”
L’auspicio del SIP è quindi quello dell’attuazione di una:
“efficace programmazione degli interventi e investimenti reali nella rete neonatologica da parte del sistema sanitario, anche per scongiurare il rischio che i cosiddetti “tagli alla sanità” colpiscano l’area pediatrica che tanto ha bisogno di sostegno e di supporto. È una esigenza di ordine medico, sociale ed etico perché il diritto alla vita e alla salute deve essere garantito allo stesso modo a tutti i neonati, quale che sia il loro luogo di nascita o di residenza.”
Care Unimamme, intanto i genitori di questa bambina e la famiglia tutta stanno affrontando un lutto anziché una gioia.
Nel profilo Facebook la mamma ha pubblicato una straziante lettera, che riportiamo:
“Ci sono tanti tipi di amore e noi abbiamo avuto la fortuna di provarli tutti, il più grande è senza dubbio quello per i propri figli ed io e Andrea lo proveremo per sempre per la nostra piccola Nicole che fin da subito dentro me ci ha regalato una gioia immensa e un amore infinito…….poi c è il dolore quello non vorresti mai provarlo sotto nessuna forma, ma lui t insegue..e noi siamo stati inseguiti e presi da quello più brutto, il dolore della perdita di un figlio..un dolore che ti spezza il cuore in mille pezzi, un dolore che ti svuota, ti toglie la voglia di vivere, perché la tua vita era la sua vita. La nostra bambina non c è più. . .e non per cause naturali, ma per un errore umano, tanti errori umani…quello che dicono i TG è solo una parte di verità…ma presto si avrà giustizia, presto tutto verrà alla luce e la mia bambina avrà pace.
Non mi hanno permesso di vederla, di stringerla a me, di accarezzarle la manina e farle sentire che io le ero vicino, me l hanno portata via, senza averle potuto dare il suo primo e ultimo saluto.
Piccola mia tu vivrai per sempre nei nostri cuori…. ricorderò ogni piccolo movimento che facevi dentro me fino a poco prima della tua nascita eri e sarai per sempre la mia piccola ballerina scatenata..
Ti amo amore di mamma.”
Speriamo che almeno giustizia sia fatta e che questo caso porti nel merito ed all’attuazione di pratiche concrete nel sistema sanitario a tutela delle famiglie, a tutela della vita.
Nicole, riposa in pace…
(Fonte: SIP, Facebook)
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