Unimamme, cosa non fareste per convincere il vostro piccolo a comportarsi meglio?
In America, le mamme di Atlanta portano i loro figli da un barbiere di nome: Russell Frederick, il quale, armato di forbici, dona ai bimbi un taglio denominato: Benjamin Button Special, dal curioso protagonista del film e del racconto che da vecchio via via ringiovanisce e sfoggia una capigliatura da ottuagenario.
Il Benjamin Button Special è quindi un ultimo, estremo tentativo di disciplinare i ragazzi.
Immaginate infatti il loro choc nel vedere il proprio aspetto completamente mutato, per non parlare delle prese in giro a scuola.
Ce ne sarebbe abbastanza per trasformare chiunque in un angioletto e, in effetti, su Rushawn, il figlio dodicenne di Frederick, tutto ciò ha funzionato.
Non tutti però la pensano nello stesso modo su questa novità. Alcuni infatti non condividono l’idea che imbarazzare i bambini con uno strano taglio di capelli, possa servire a portare qualche beneficio.
“Volevi agire da adulto, bene ora gli somigli anche” si legge nella didascalia di una foto pubblicata su Instagram da parte di Frederick il papà trentaquattrenne che è ricorso a questo metodo.
Il figlio di Federico è stato il primo ad “usufruire” di questo trattamento e da quel momento i suoi voti, che avevano bisogno di un deciso miglioramento, sono saliti alle stelle.
“Quando avete bisogno di disciplinare i vostri figli, non è necessario ricorrere a punizioni corporali come in passato, ma bisogna comunque trovare un modo” dichiara Frederick.
Come accennavamo però, non tutti sono concordi con Frederick esperti, come la psicologa Peggy Drexler sostengono che usare l’umiliazione come forma di disciplina è controproducente e perfino distruttiva.
Molti ragazzi infatti, aggiunge l’esperta, agiscono in un certo modo per richiamare l’attenzione o per saggiare i confini di quello che è consentito o meno.
“Non si tratta soli di fare qualcosa che li umilia è anche un modo brutto e irrispettoso di trattarli” rincara la dose Alfie Kohn, autore di: “Unconditional Parenting: Moving from Rewards and Punishments to Love and Reason” (Genitorialità incondizionata: Muoversi dalle ricompense e dalle punizioni all’amore e alla ragione).
Secondo Kohn i risultati sono comunque temporanei e il loro costo inquietante.
Comunque anche Frederick, inventore del taglio alla Benjamin Button, fissa dei paletti: “spero che la maggior parte delle persone non lo facciamo a meno che le circostanze siano estreme e che nessun altro rimedio stia funzionando“.
Unimamme, tempo fa vi avevamo parlato delle pause di riflessione come metodo educativo, voi cosa ne pensate? Meglio le pause in un angolo o il taglio di capelli estremo alla Benjamin Button?
Dite la vostra se vi va.
Fonte: Huffington Post.com/Buzzfeed.com
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