Unimamme, noi l’abbiamo sempre detto che i prematuri sono dei piccoli combattenti e che, nonostante la difficile situazione in cui vengono al mondo, mostrano sempre grinta e voglia di vivere.
Questo è anche il caso del piccolo Oliver, un bimbo nato prematuro alla 33°esima settimana di gestazione e poi andato incontro a una delicatissima operazione a soli 6 giorni di vita.
Caylyn Otto, la mamma del bimbo, era alla 20°esima settimana di gravidanza quando, durante un esame di routine, i medici scoprirono che c’era qualcosa che non andava con suo figlio.
Si trattava di una cardiomiopatia e voleva dire che il cuore dei bimbo era troppo debole per pompare sangue in modo efficiente.
A Oliver, che i genitori avevano iniziato a chiamare Oliver Hope, come la loro piccola “speranza”, fu dato il 58% di possibilità di sopravvivenza con o senza un cuore nuovo. Per avere migliori possibilità però Oliver avrebbe avuto bisogno di un trapianto a 36 settimane.
Il piccolo però non è arrivato così lontano, la sua mamma infatti ha cominciato ad avere contrazioni a 33 settimane.
I medici avevano avvisato i genitori di prepararsi all’eventualità che Oliver morisse appena nato e loro hanno vissuto nell’angoscia tutti i giorni nell’attesa del parto.
La nascita del bimbo è stata drammatica, come ha racconta il papà del neonato Chris Crawford su Yahoo: “poco prima che Oliver venisse alla luce uno dei dottori è entrato e ha annunciato che i segnali di vita del bimbo erano fortemente diminuiti e che avrebbero fatto un’ecografia per capire cosa stesse accadendo”. L’ecografia confermò che il piccolo se ne stava andando e così i dottori suggerirono di indurre il parto.
Il padre non era d’accordo perché gli avevano detto che il bimbo non sarebbe sopravvissuto.
Poco dopo però le contrazioni erano così forti che non si poteva più aspettare.
“Quando è nato Oliver abbiamo sentito una specie di squittio e da quel momento è iniziata la sua battaglia“ ha ricordato il papà.
Data la gravità della situazione il bimbo è passato subito in cima alla lista di trapianti e, in poco tempo, è arrivato un cuore pronto per lui.
L’intervento è durato 10 lunghe ore e, nel frattempo, i suoi genitori hanno pregato per il figlio. La mamma e il papà di Oliver, in quelle ore angoscianti, hanno tentato di farsi forza pensando a quanto tempo, a tutti i preziosi minuti avevano trascorso con il loro bimbo.
L’operazione poi si è conclusa con successo ed Oliver è diventato il più giovane trapiantato di tutto l’ospedale anche se qualcuno ha aggiunto che probabilmente lo era di tutta la nazione.
“Il mio Oliver è un bambino prodigio” ha dichiarato la mamma del piccolo e con lei concorda il cardiologo pediatrico Christopher Lindblade aggiungendo: “credo che sia accaduto qualcosa di miracoloso con questo bambino. Mi sento ancora un po’ i brividi”.
La sfida per la vita di Oliver però non è terminata con il trapianto perché il piccolo deve rimanere sotto osservazione in caso di rigetto.
I medici non possono ancora dire quando il bimbo potrà tornare a casa perché i suoi polmoni sono ancora deboli, anche se il suo corpo non ha rigettato il cuore che gli è stato donato.
“Dovrà stare sotto farmaci per tutta la vita” ha aggiunto la mamma del piccolo, tornata al lavoro dopo 2 settimane dalla nascita del figlio.
Lei e il marito per aiutare Oliver e sopperire alle spese mediche del trapianto, che ammonteranno all’incirca a 60 mila dollari, hanno organizzato una raccolta fondi in collaborazione con il Children’s Organ Transplant Association.
“I dottori si aspettano che Oliver viva a lungo, potrà praticare sport e avere una vita normale. Sarà un po’ più delicato degli altri, avrà tanti appuntamenti coi dottori per i controlli, ma tutti hanno grandi speranze per il suo futuro” ha sottolineato la mamma del neonato.
Lei è grata a tutto il personale medico che ha assistito così bene il figlio: “non hanno mai perso la speranza, gli sono molto grata”.
Caylyn stessa non ha mai perso la speranza “Oliver è davvero straordinario, siamo tanto onorati di essere i suoi genitori. Vogliamo dargli la miglior vita possibile, quella per cui lui ha tanto lottato”.
Unimamme e voi cosa ne pensate di questa straordinaria vicenda?
Non è la prima volte che vi raccontiamo di nascite “miracolose” contro tutti i pronostici, ma è sempre bello sapere che a volte la vita ci sorprende contro tutte le statistiche della scienza.
Davvero non bisognerebbe mai perdere le speranze nella vita.
Noi vi lasciamo con la storia di un altro bimbo che ha subito un trapianto.
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