Di solito quando un bambino va al nido o semplicemente quando è ancora a casa spesso fa il riposino pomeridiano: Paola ad esempio è abbastanza regolare nelle sue abitudini, dormendo circa un’oretta e mezza dalle 13.30 alle 15. Ad aprile compirà due anni e sembra che l’abitudine della nanna al pomeriggio sia addirittura controproducente (invece c’era chi sosteneva il contrario) e che possa disturbare il sonno notturno. A dirlo una ricerca australiana del Queensland University of Technology. Vediamo perché.
Secondo quanto riportato da questo studio, infatti, dopo i 2 anni – quando il sonnellino non è più un bisogno fisiologico – mettere a nanna i bimbi si associa ad una qualità del sonno più corta e ad un sonno più agitato durante la notte. Il sonno diurno non è responsabile di impoverire quello notturno, ma piuttosto precede una scarsa qualità del riposo notturno. Il problema è appunto la frammentazione del sonno durante la giornata:
“C’è un significativo corpo di dati che testimonia la qualità del sonno notturno e conseguenze importanti per la salute e per i risultati psicologici” – ha detto Karen Thorpe, professoressa in scienze del comportamento al Queensland University – “Ad esempio esiste una correlazione tra il sonno notturno, non il quello diurno, con lo stato di salute, inclusa l’obesità. Negli adulti inoltre una cattiva qualità del sonno può essere associata al comportamento o alle funzioni cognitive. I bambini privati del sonno sono meno resistenti a cambiamenti emotivi e la capacità di apprendere e di ricordare può essere compromessa”.
Thorpe e le sue colleghe hanno vagliato 781 studi sul sonno dei bambini e dai risultati è emerso che non è necessario che i bambini vadano a letto nel pomeriggio. In realtà, secondo Dana Rofey, assistente in psichiatria del Children’s Hospital di Pittsburgh, ha dichiarato che non esistono regole: “dipende dal singolo bambino e ogni bambino è differente. Ci sono certi bimbi che non sono stanchi nel pomeriggio e che non hanno bisogno di dormire. Lasciate che vostro figlio vi guidi in ciò di cui ha bisogno”. L’unica cosa da non fare è cominciare una “guerra” con i propri figli sul fatto di dormire o no.
In realtà a volte il sonnellino può essere utile, più che per i figli per i genitori: ad esempio se i genitori lavorano tutto il giorno e la sera sono stanchi staranno attenti a non far dormire di giorno i bimbi, altrimenti se vanno al lavoro tardi ha un senso che il bambino faccia il sonnellino per goderselo un po’ di più la sera quando tornano. Spesso infatti i genitori dicono ai bimbi che per loro è meglio fare un riposino, ma la verità è che spesso sono mamma e papà a volere un po’ di pausa per avere del tempo per sé.
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