Quello che è successo a Roma, all’interno della scuola materna di via del Fringuello a Rome, nella zona di Torre Maura, segna un episodio esasperato di bullismo a scuola che tristemente si è guadagnato gli “onori”, anzi i “disonori”, della cronaca locale e nazionale.
Il protagonista e “vittima” principale di questa storia è un bambino di 5 anni definito “bullo” da tutti i genitori degli altri bambini:
“Mena a tutti, i bambini non possono andare in giardino perché tira i sassi, ha bisogno di un sostegno“. – sono le continue ed eloquenti parole che segnano la loro posizione.
Questa situazione va avanti dall’inizio dell’anno scolastico, e dopo aver accumulato episodi e minacce, nei giorni scorsi i genitori hanno deciso che era ora di prendere posizione congiunta ed hanno scelto di non mandare i figli in classe a seguito dell’ennesima esplosione di violenza. Per diversi giorni la sezione B è rimasta semivuota e così cominciano a susseguirsi riunioni ed esposti. I genitori decidono quindi di riaccompagnare i figli in classe.
Nulla di fatto però, la situazione precipita e ora però il ragazzino di 5 anni è stato ritirato dalla scuola, per l’ennesima volta.
A niente infatti sono servite le azioni intraprese per quietare la situazione. La madre del bambino “bullo” inveisce contro genitori degli altri bambini e le maestre. Alimenta con accuse e minacce la situazione minacciando addirittura di vendicarsi sui figli degli altri per quanto è stato detto su suo figlio. Il padre del bimbo, latitante, è stato arrestato a scuola durante il colloquio con l’insegnante e pare che sia nata proprio da lì la rabbia nella moglie, che non ha mai accettato alcuna critica ai comportamenti di suo figlio, sicuramente problematico.
Le maestre che difendono l’operato della scuola nella gestione del bimbo e lo descrivono come un “bambino solo troppo vivace” e dei sui suoi familiari riconosco “che s’inalberano per niente“. Ma le famiglie non usano toni così pacati e raccontano che la mamma ha mandato in ospedale un paio di genitori e nonni e che a dividerli c’era sempre la maestra la quale non ha sporto denuncia, e però si è sentita male ed è stata scortata a casa. La preside della scuola ha avvisato della situazione attraverso una relazione i carabinieri, e sono scattate alcune denunce.
Ad andarci di mezzo questo bambino che per quanto male abbia potuto comportarsi ha cinque anni ed a lui non possono essere attribuite colpe. La sua maestra ha definito l’epilogo di questa storia un vero fallimento:
“Un fallimento, avevo fatto tanto per calmare la situazione e per far integrare quel bambino, solo vivace, chiuso ma non certo bullo come è stato descritto.Peccato, peccato era vivace ma non bullo, erano mesi che ci lavoravo, anche con i genitori ero riuscita ad avere un rapporto, mi ascoltavano”.
Un fallimento coronato come se non bastasse da un ennesimo gesto furioso e delirante da parte della madre che dopo aver ritirato il figlio ha affisso una serie di manifesti davanti la scuola, adesso sotto sequestro da parte dei carabinieri:
“Che voi siate maledetti, tra le tante cattiverie e porcherie che avete scritto su mio figlio di soli 5 anni non avete detto però la cosa più vera: che mio figlio è più bello dei vostri inutili mostriciattoli. Schiattate adesso….“. (eccone la versione completa ).
Care Unimamme, una storia difficile ed esasperata in cui il bambino definito bullo è al tempo stesso vittima della violenza. Noi vi riproponiamo massima attenzione sul tema suggerendovi la guida stilata da Telefono azzurro per per scoprire se i vostri figli sono vittime di bullismo o se sono loro i bulli. Speriamo che un serio intervento venga preso affinché la vita e la crescita sana di questo piccolo possa essere tutelata.
(Fonte: ilMessaggero)
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