Molte mamme vivono in maniera colpevole il fatto di non riuscire ad allattare al seno.
I benefici dell’allattamento naturale sono noti: proteggono il bambino dalle malattie – contenendo gli anticorpi della madre – aiutano il legame tra la neo mamma e il neonato e inoltre salvaguardano la salute della mamma esponendola meno al rischio di tumore al seno.
Eppure, come me, ci sono tante madri che non possono o non vogliono allattare. Devono sentirsi meno madri per questo? Io non credo, anche perché per me – per lo scarsissimo aiuto ricevuto dopo la nascita di Paola – allattare era un peso e non un piacere.
Wendy Wisner, una mamma, scrittrice nonché consulente per l’allattamento, ha scritto una lettera aperta rivolta a tutte quelle madri che non riescono ad allattare: perché come sostengo sempre io, la maternità dovrebbe essere “taylor made”, su misura, e ogni donna dovrebbe sentirsi libera di scegliere senza imposizioni.
Noi vi proponiamo questo scritto e speriamo che possa scatenare un bel dibattito, senza confronti: non esistono madri di serie A o di serie B, ma soltanto mamme che cercano di fare del proprio meglio.
“Alla mamma che non ha allattato,
magari il tuo bambino non si è mai attaccato.
Magari ti ha fatto dannatamente male e niente lo rendeva migliore.
Magari hai avuto dei cattivi consigli in ospedale, o dal tuo pediatra o dal ginecologo, dall’ostetrica, da tua madre, dalle tue amiche.
Magari semplicemente non volevi allattare.
Magari è accaduto qualcosa che non mi riguarda che ti ha fatto pensare che allattare sia spaventoso o repellente per te.
Magari non hai avuto abbastanza latte e non hai mai capito il perché.
Magari tuo figlio è stato adottato e allattare un figlio adottivo non è mai rientrato nei tuoi pensieri.
Magari hai provato tutti i congegni o gli interventi per far funzionare l’allattamento e ti sei sentita inadeguata e disconnessa dal tuo corpo e ai avuto bisogno di smettere.
Magari non hai potuto allattare per colpa di una condizione medica o un medicinale che dovevi prendere e che era incompatibile con l’allattamento.
Magari ciò che non è andato bene con l’allattamento ti hanno fatto stare così male che hai avuto bisogno di smettere per la tua sanità mentale.
Magari semplicemente non ti piace allattare.
Non hai bisogno di una ragione.
Non devi dare spiegazioni.
(Ma le ascolterò se vuoi)
Non devi capire perché l’allattamento non ha funzionato.
(Ma ti aiuterà a capirlo se lo vuoi).
Magari qualche volta ci sono dei pensieri nella tua mente:
“Se solo avessi chiesto aiuto a una consulente dell’allattamento;
se solo avessi sentito una seconda opinione;
se solo avessi avuto un parto più semplice,
se solo la mia depressione post partum fosse stata trattata prima;
se solo avessi aspettato che la tempesta delle prime settimane di maternità fosse passata;
Voglio che tu sappia che se ti senti un buco nel cuore perché l’allattamento non ha funzionato, lo capisco. Dopo la nascita, è un istinto materno allattare. E’ antico, è primitivo. Ecco perché è molto traumatico quando qualcosa non va.
Voglio che tu sappia che non sei da sola.
Ma forse non hai rimpianti e ti senti in pace se non hai allattato.
Voglio che tu sappia che va tutto bene se hai preso una chiara decisione di non allattare e che hai apprezzato la convenienza e la libertà del latte artificiale.
Qualunque sia il motivo – le tue ragioni, i tuoi sentimenti, i tuoi rimpianti, la tua pace – voglio che tu sappia una cosa: allattare è più del latte.
E’ vero che il latte materno è pieno di anticorpi, agenti antivirali, un perfetto nutriente e una protezione per la vita. Ogni goccia di esso che hai dato al tuo bambino è stato un regalo. Ma se non glielo dai, non hai fallito. Hai trovato delle maniere per far stare bene il tuo bambino. Tu sei una madre. Tu fai tutto per i tuoi figli.
L’allattamento è più del latte.
E’ nutrire il tuo bambino contro il tuo corpo, il guardarsi fisso negli occhi l’un l’altro.
E’ una connessione. E’ un tocco. E’ due anime che hanno speso anni cercandosi l’un altra e che ora sono sulla terra abbracciate insieme.
L’allattamento è tenere il tuo bambino saldo nelle tue braccia.
Puoi farlo indipendentemente dal modo in cui allatti il tuo bambino.
Punto.
Il giudizio e la vergogna di non aver allattato deve finire.
L’amore è la cosa che conta.
Perciò scegliamo l’amore e non la paura. La connessione e non la divisione.
E parliamo l’una con l’altra. Chiediamo aiuto se ne abbiamo bisogno.
Teniamo i nostri figli contro il nostro cuore. Inaliamo il loro perfetto profumo da bambino. Respiriamo insieme. Stiamo così per un po’”.
E voi unimamme cosa ne pensate?
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