Pericoli in gravidanza: durante l’attesa i medici sono sempre molto prodighi dal mettere in guardia le future mamme dai problemi legati ad esempio al fumo, all’alcol o ad una alimentazione poco corretta. In pochi – anzi quasi nessuno per la verità – avvisano invece di altre insidie che porterebbero con sé danni altrettanto gravi.
Pericoli in gravidanza: l’ambiente è sottovalutato
Secondo uno studio condotto su 2,500 ostetriche, infatti, meno del 20% chiede alle future mamme se sono esposte a dei pericoli ambientali, anche se la maggior parte – il 78% – è consapevole del fatto che il loro aiuto potrebbe ridurre i rischi dell’esposizione.
Come mai questa disparità? I medici interpellati hanno detto di non voler creare ansia nelle pazienti. Gli operatori dicono “se affrontassi questo argomento con le pazienti…accrescerei la loro ansia e provocherei delle domande a cui non so rispondere” – ha detto Naomi Stotland, professoressa di ostetricia in California e autore principale della ricerca, si legge su Npr.org – “C’è la percezione che, sì, queste cose possono essere nocive ma non si sa come comunicare in che modo ridurre il rischio“.
Quali sono però questi rischi ambientali di cui si parla?
- i metalli pesanti e i solventi possono ad esempio causare l’aborto, malformazioni alla nascita e problemi comportamentali.
- l’esposizione a pesticidi o all’inquinamento atmosferico sono stati correlati con malformazioni alla nascita e difficoltà cognitive nei bambini,
- le sostanze chimiche nella plastica come il bisfenolo A e i filati possono provocare aborto e crescita anomala.
In realtà non ci sono ancora studi precisi per cui le ostetriche – di fronte a questa incertezza – non se la sentono appunto di infliggere ulteriori ansie alle mamme in attesa.
Ritengono invece più importanti altri problemi come:
- l’obesità
- situazioni mediche croniche
- malnutrizione
nonostante le donne con uno stato economico più povero corrano rischi maggiori rispetto a quelle con una migliore situazione economica.
In ogni caso, ci sono degli accorgimenti per minimizzare il rischio di esposizione come ad esempio:
- lavare ad esempio i vestiti scegliendo dei prodotti non tossici
- non tenere il cibo in contenitori di plastica.
In sostanza, bisogna tenere sotto controllo i pericoli che si possono incontrare in casa così da tenere sotto controllo la situazione.
Attenzione soprattutto durante il primo periodo di sviluppo prenatale: è qui che potrebbero ripercuotersi le conseguenze più negative.
E voi unimamme cosa ne pensate? A voi avevano o hanno parlato di questi rischi?