Il futuro ipotizzato dal noto film Interstellar passato nei nostri cinema solo pochi mesi fa e in cui si immaginava l’emigrazione della razza umana su altri pianeti, presto potrebbe diventare realtà.
Dal 2010 un’organizzazione no profit chiamata Mars One si è costituita con l’obiettivo di essere la prima a inviare uomini su Marte per la colonizzazione che dovrebbe partire nel 2025.
Nel 2013 Mars One ha aperto le candidature per trovare dei volontari, arrivando a ricevere 200 mila proposte, tra di esse vi è anche quella della ventiquattrenne Maggie Lieu, un’astrofisica della Birmingham University che, di recente, ha stupito tutti dichiarando di voler essere la prima donna a partorire su Marte.
La prima donna a partorire su Marte: un sogno destinato a diventare presto realtà?
Maggie Lieu sarebbe interessata a questa incredibile esperienza come ricercatrice scientifica, infatti scrive sul suo blog:
“C‘è una mancanza di ricerche su tutto, dall’inseminazione, alla gravidanza in ambienti a bassa gravità. Così i rischi connessi sono sconosciuti. Cosa ci sia di più di una questione etica nel farlo consapevolmente è discutibile. Personalmente penso che crescere un figlio su Marte non sia molto diverso che farlo sulla Terra. Nelle zone povere, come in alcune in Africa le donne rischiano la vita durante il parto. Pur essendone consapevoli affrontano la gravidanza senza accesso a igiene, cibo, acqua o istruzione. Sì, affrontare una gravidanza su Marte potrebbe essere pericoloso ma non vi è alcuna ricerca in merito. Sì i bambini su Marte saranno in uno spazio confinato, ma non conosceranno altro. In più cresceranno con le persone più intelligenti della Terra, mangeranno cibo sano (cresciuto su Marte a dispetto della robaccia che mangiamo sulla Terra) e avranno grandi spazi inesplorati dove giocare. Non posso pensare a niente di meglio”.
Per chi non lo sapesse non vi un piano di ritorno da Marte, per il progetto saranno scelti 40 candidati con cui si trascorrerà il resto della propria vita e, infine, secondo le stime degli scienziati, il primo turno di coloni soffocherà in 68 giorni.
Da sempre appassionata di scienze, fin dalla scuola superiore, Maggie Lieu è mossa da un interesse scientifico. “Questa missione aggiungerà molto alle nostre conoscenze. Non si sa bene dove si possa andare e cosa fare lassù, avrò anche l’opportunità di ispirare nuove generazioni di scienziati, nessuno è mai stato qui prima, è una grande sfida e a me piacciono le sfide” ha rivelato Maggie.
Genitori e amici, a quanto pare, la sostengono, anche se lei stessa sottolinea che la missione è lontana e che non riesce a immaginare come si sentiranno tutti quando arriverà il grande momento.
Maggie farà di tutto per rimanere in contatto con e-mail, video e testi. Però lei e i suoi sono già abituati a contattare parenti in giro per il mondo.
C’è poi l’aspetto della formazione necessaria per andare su Marte, che necessiterà di 10 anni per imparare ad affinare le capacità di teamworking e apprendere abilità essenziali per popolare un pianeta sconosciuto.
Non ci saranno infatti elettricisti, dentisti, agricoltori, si dovrà anche imparare a convivere con gli altri membri della squadra a venire a patti con spazi confinati e i ritardi nelle comunicazioni.
Per questo le zone di addestramento saranno situate nel deserto o nell’Artico.
Maggie, nei 10 anni che la separano dalla grande avventura non teme di innamorarsi di qualcuno che non sia del programma perché già trascorre molto tempo sul suo dottorato in università e presto con i membri del programma, appunto.
Quindi se scoccherà la scintilla, pensa lei, è più probabile che sia con ricercatori suoi compagni di viaggio.
“Non credo nell’anima gemella” risponde Maggie se le si fa notare che, essendoci solo 40 persone nel progetto, non saranno tanti gli uomini tra cui scegliere per avere una gravidanza su Marte.
Nella generazione dei suoi genitori sono stati più i divorzi che le unioni stabili e non c’è mai stato un “lieto fine”. La nonna, addirittura, ebbe un matrimonio combinato ma in seguito imparò ad amare il suo sposo ed è questa la “lezione” che ha voluto tenere Maggie. “L’amore è qualcosa che può essere imparato” afferma la ragazza.
A Maggie piacerebbe stabilire il primato di prima donna su Marte ed è consapevole dei rischi, ma non teme di dover comunicare coi suoi cari per tutta la vita tramite internet.
“La colonia di Marte sarà la mia nuova famiglia” dichiara la giovane Maggie. Determinata com’è la donna non pensa che farà marcia indietro all’ultimo minuto. Il suo modello è la nonna che arrivò dal Vietnam nel Regno Unito senza niente e senza saper leggere né scrivere, ma riuscendo ad allevare 9 figli da sola.
C’è un po’ di romanticismo anche in Maggie: “penso che nella vita l’importante sia essere felici e finché si fa una cosa che piace questo è ciò che conta. Io sono felice perché sto progredendo con le mie conoscenze nel campo della scienza “.
Maggie infine dichiara che sì ci saranno cose che le mancheranno della Terra, come trucchi, vestiti, ma che alla fine questi non sono indispensabili per la sopravvivenza.
Per la sopravvivenza della razza umana dobbiamo colonizzare altri Pianeti come in Interstellar e Maggie è una pioniera disposta a farlo.
Unimamme e voi cosa pensereste se vostra figlia vi annunciasse di voler andare su Marte e vivere e partorire lì?
(Fonte: NextShark.com)