5 modi in cui la nascita può influenzare il bambino e il tuo modo di essere genitore


 

Diventare mamme ti cambia inevitabilmente la vita: non è solo una frase fatta, ma è così. Più che altro, e io lo so per esperienza, sono il parto e la nascita a influenzare una donna. Il racconto del parto è così intimo e personale – indipendentemente dal fatto che sia stato un cesareo o un naturale – che spesso almeno i primi tempi quando se ne parla sale un groppo in gola (a me capita anche adesso che sono passati quasi due anni). Come mai si è così dipendenti da quel pensiero? La doula Sarah Ockwell Smith spiega 5 motivi per i quali la nascita può influenzare non soltanto noi genitori, ma anche il bambino appena nato (eh sì, perché anche per lui lo stress è molto!).

Diventare mamme: ecco come la nascita influenza il bambino e i genitori

  1.  La nascita lascia delle conseguenze fisiche durature nel bambino: per questo la Ockwell Smith consiglia che il neonato venga visitato da un chiropratico (anche da un osteopata) dopo il parto, soprattutto se si è trattato di un parto cesareo o di un parto indotto, in cui ad esempio è stato usato un forcipe o la ventosa. Questo perché può aver subìto una contrazione delle vertebre del collo oppure le ossa del cranio hanno avuto una pressione che permetterà loro di ritornare normali dopo qualche tempo. Oppure il nervo valgo, quello che aiuto il neonato a digerire può essere stato compresso causando dolore. Questo può capitare quando il parto è particolarmente lungo o d’urgenza. Si può risolvere generalmente da solo con la suzione, ma appunto il chiropratico può aiutare ad alleviare questi fastidi.
  2. La nascita lascia delle conseguenze fisiche sulla madre: per esempio dolori alla schiena dovuti allo sforzo del parto o anche all’epidurale. La donna può stare male anche per un trauma perineale, oppure per l’episiotomia. E in questi casi oltre al dolore fisico, vi è anche la sofferenza emotiva.
  3. La nascita lascia delle conseguenze psicologiche sul bambino: queste possono essere provocate dalla stimolazione della dilatazione con l’ossitocina artificiale. L’ossitocina è già presente naturalmente nel corpo umano e introdurla attraverso un’iniezione nel sangue materno (e di conseguenza nel bambino) può dare origine a delle conseguenze durature a livello neurofisiologico nel bambino che la riceve. Senza considerare poi il trauma della nascita: luci fredde, pinze che tirano fuori dall’utero, il bagnetto subito dopo. Qualcosa che li può calmare? Mantenere un po’ di liquido amniotico sulla pelle dei neonati, senza pulirli subito, li può riportare a quando erano nel grembo materno.
  4. La nascita lascia delle conseguenze psicologiche sulla mamma: anche in questo caso è colpa dell’ossitocina che viene iniettata nel corpo della madre. L’ossitocina può influenzare l’attaccamento materno dopo la nascita? La Ockwell Smith sostiene che ci sono delle differenze tra i suoi primi due parti, molto medicalizzati, con gli ultimi due in cui invece la scelta del parto più personalizzata, in acqua e con luci soffuse (senza somministrazione di ossitocina) ha cambiato la sua percezione del rapporto con il bebé, con cui ha avuto una relazione profonda fin da subito. E’ come se la non medicalizzazione avesse permesso agli ormoni di fluire liberamente, primo tra tutti l’ossiticina, conosciuto anche l’ormone dell’amore.
  5. La nascita lascia delle conseguenze psicologiche sul papà: spesso non li si considera abbastanza, o ci si aspetta da loro supporto e sostegno. Non ci si rende conto che magari sono spaventati o che non sanno cosa fare. Il parto inoltre può essere un evento traumatico per loro. Cerchiamo di considerarli di più.

E voi unimamme, cosa ne pensate?

(Fonte: sarahockwell-smith.com)

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