L’8 marzo, la Festa della Donna per eccellenza, è ormai prossima e in tutto il mondo ci si prepara a festeggiarla con eventi e iniziative.
Purtroppo, difficilmente lo sarà per le decine di milioni di bambine che, in tanti paesi del mondo, sono state costrette a riporre in un cassetto la loro infanzia per diventare spose.
Per questo motivo, in occasione della ricorrenza che ricorda la morte di 129 donne di un’industria di New York rimaste uccise in un incendio, l’UNICEF ha deciso di lanciare la campagna #8marzodellebambine per sensibilizzare circa la condizione di queste ragazzine.
L’idea dell’UNICEF è quella di contrastare il fenomeno dei matrimoni precoci favorendo l’accesso all’istruzione primaria delle bambine aiutando i governi in via di sviluppo nell’elaborare norme più rispettose per i diritti delle minorenne e delle donne in generale.
“31 milioni di bambine, nel mondo, sono escluse dalla scolarizzazione primaria. Le ragazze che frequentano un ciclo di istruzione secondaria hanno fino a 6 volte meno probabilità di contrarre matrimonio in età precoce, rispetto a quelle con poca o nessuna alfabetizzazione” riportano i rapporti dell’UNICEF riguardanti i Paesi in cui questa pratica è diffusa.
Si stima inoltre che 1,8 milioni di bambini in un anno (il dato si riferisce al 2008) si sarebbero salvati se le mamme avessero frequentato una scuola secondaria e quindi avessero avuto migliori conoscenze circa i comportamenti igienici e sanitari per preservare la salute dei loro figli.
In questo contesto la scuola svolge un’efficace funzione perché protegge le ragazze da:
La situazione però rimane ancora molto seria. 70 milioni di donne nei Paesi in via di Sviluppo (Cina esclusa) tra i 20 e i 24 anni che si sono sposate e hanno iniziato a convivere prima dei 18 anni.
Continuando così entro il 2020 ben 142 milioni di bambini si sposeranno prima dei 18 anni. I numeri non mentano e ci trasmettono cifre impressionanti: 14,2 milioni di bimbe spose ogni anno e 37 mila piccole spose al giorno.
Questo fenomeno porta a tragiche conseguenze che bisogna ricordare:
Grazie all’istruzione le bambine nei Paesi a rischio potranno essere più consapevoli di se stesse e delle proprie scelte, avere un peso decisionale all’interno della famiglia aiutandole a proteggersi da sfruttamento e violenza.
Le giovani istruite infatti:
Partecipazione ed empowerment delle donne in queste comunità diventa un bene comune per le famiglie, i governi, per l’economia e i servizi.
Dove le donne sono istruite lo sviluppo sarà più equo, le famiglie più solide, i servizi più efficienti.
“L’istruzione delle bambine è l’investimento più potente che una nazione possa fare, perché accelera la lotta contro la povertà, le malattie, la disuguaglianza e la discriminazione di genere” ricorda il Presidente UNICEF Guerrera.
Unimamme e voi cosa ne pensate di questa iniziativa dell’UNICEF, se volete donare qualcosa per questa importante campagna potete farlo a questo indirizzo, altrimenti andando direttamente sul sito dell’UNICEF.
Ci sembra importante ricordare che dobbiamo impegnarci contro questa piaga non solo in occasione della Giornata delle bambine.
Voi cosa ne pensate?
(Fonte: Unicef bambine non spose)
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