Unimamme, la placenta, organo indispensabile per lo sviluppo del feto, è sempre stata oggetto di approfondite ricerche.
Per quanto la si studi però molte sono le sempre nuove scoperte fatte su di essa e forse potrà incuriosirvi questo scatto che vi sottoponiamo riguardante il lato visto dal feto. Quella specie di ramo bianco ben visibile, è il cordone ombelicale del bimbo.
Se qualcuno non sapesse che si tratta di una foto medica di una placenta potrebbe anche pensare a un fiume con i suoi affluenti, come suggerisce Christine Iacobuzio-Donahue, patologa del Memorial Sloan Kettering Cancer Cente di New York che ha collaborato con il fotografo Norman Barker per evidenziare queste linee che paiono astratte in funzione di un libro di fotografie mediche.
Sia patologa che fotografo pensano che la parte fetale inferiore dell’organo sia molto più interessante delle altre.
“Nella parte del feto, i resti del sacco amniotico a sinistra, aggrappato alla placenta come un pallone scoppiato, forma una fine mussolina sul tessuto” spiega la patologa, chiaramente affascinata. Per questo essa sembra liscia e perlacea allo sguardo.
Barker ha ingrandito l’immagine rivelando le vene blu e nere che si irradiano dal cordone ombelicale.
Nel grembo materno, questa fitta rete di vasi è attraversata dal sangue che si irradia dalla mamma attraverso la diffusione (il sangue non si mescola mai veramente).
Nutrimento e ossigeno si riversano dalla madre nella placenta, dove i canali del cordone ombelicale lunghi un piede trasportano il prezioso carico attraverso una vena interna che raggiunge il feto.
In cambio due arterie trasportano i rifiuti fetali come l’anidride carbonica attraverso il cordone ombelicale alla placenta per essere trasferiti alla mamma che ne disporrà attraverso il suo flusso sanguigno.
La placenta svolge un ruolo fondamentale anche per proteggere il feto dalle infezioni e trasferire gli ormoni che controllano il metabolismo della mamma e aiutano la crescita del bambino.
Questo complicato sistema di sostegno alla crescita si sviluppa lungo il rivestimento dell’utero ogni volta che un feto comincia a svilupparsi per essere poi espulso completamente quando il bambino è nato.
Prima di rimuovere l’organo però i medici lo utilizzano per un controllo incrociato della salute di mamma e bambino.
Ma cosa si guarda nello specifico?
La condizione della placenta evidenzia anche se la mamma ha il diabete e se il bimbo è debole e quindi ha bisogno di maggiori cure.
“La placenta è davvero una meraviglia per il suo design, l’unico organo destinato ad essere smaltito dopo l’utilizzo” ricorda Barker.
Lo studio della placenta, con tutte le sue potenzialità e i suoi misteri ancora da scoprire, sta molto a cuore ai ricercatori.
In America, per esempio, lo Human Placenta Project, ha ricevuto un’ulteriore sovvenzione di 41,5 milioni di dollari. Secondo Alan Guttmacher, direttore del National Institute of Child Health and Human Development si tratta anche dell’organo meno conosciuto che quindi deve essere analizzato in modo scrupoloso.
Una delle ricerche condotte, per esempio, chiamato Paradigm-Shifting Innovations, si incentra su come valutare la placenta. Uno degli obiettivi è valutare come l’ambiente e la dieta della mamma ne influenzino lo sviluppo.
Un altro piano invece prevede di monitorare la salute di 100 mila bambini per 21 anni.
La sfida alla conoscenza della placenta è aperta, insomma.
Unimamme e voi cosa ne pensate delle potenzialità di questo organo?
Secondo voi gli scienziati fanno bene a concentrarsi su di essa vista la sua importanza nella crescita del feto e della sua salute?
Dite la vostra se vi va.
(Fonte: Science Friday.com/News Science mag.or)
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