A Trieste in alcuni asili è stato presentato un progetto ai genitori dei bambini, il cui intento è quello di sensibilizzare gli alunni sul rispetto e l’uguaglianza tra bambine e bambini. Il titolo di questa iniziativa è ” Il gioco del rispetto“, un kit ludico-didattico ideato dalla psicologa Lucia Beltramini e dall’insegnante Daniela Paci.
Nel sito vengono spiegate le ragioni sottostanti al gioco: il progetto, nato in Friuli Venezia Giulia, rientra nelle attività dirette a prevenire la violenza di genere, purtroppo ancora troppo diffusa. Le discriminazioni tra uomo e donna sono infatti realtà molto ben radicata nella cultura italiana, nessuno può negarlo. Gli ideatori del gioco hanno quindi deciso di partire dall’educazione delle nuove generazioni per favorire un cambiamento culturale. Nelle scuole dell’infanzia i bambini possono “superare” gli stereotipi attraverso un gioco.
Il kit comprende:
Nel kit inoltre si trovano una serie di schede da compilare, da parte delle insegnanti, in classe, con domande del tipo:
Ai bambini andranno poste altre domande, come in un’intervista:
Le proposte di gioco che hanno scatenato le ire e le paure di un papà sono quelli in cui si invita i i bambini ad esplorare i corpi dei compagni, ad es. ascoltando i battiti del cuore delle bambine, le quali faranno altrettanto, dopo aver fatto dell’attività fisica, e quelli in cui sono previsti dei travestimenti. Questo papà ha manifestato il proprio dissenso scrivendo a un settimanale cattolico “Vita Nuova”. E da qui è partito il linciaggio mediatico che ha portato esponenti politici di alcuni partiti della destra piu’ conservatrice a gridare all’ennesimo attacco dai sostenitori dell’ “ideologia gender”. In piu’ quotidiani hanno fomentato questa paura, con titoli quali: “Giochi osé all’asilo” (Il Piccolo)- “Invitati a toccarsi le parti intime” (Libero).
Le principali critiche mosse dagli oppositori del gioco sono:
Chi invece difende il gioco sostiene che:
Noi di Universomamma abbiamo cercato di farci un’idea leggendo le diverse fonti, ma non ci è bastato, e quindi abbiamo contattato le ideatrici del gioco, chiedendo loro di avere maggiori informazioni, di poter vedere le schede del gioco, proprio perchè riteniamo che fornire informazioni “verificate” sia fondamentale, soprattutto quando si parla di bambini e ci si rivolge ai genitori.
La risposta ci è stata data fornendoci un link che richiamava al comunicato stampa rilasciato dal sindaco di Trieste, Roberto Cosolini, e riportato dal Il Piccolo. Nel comunicato il Sindaco ha dichiarato: “Qualcuno ha definito scandaloso il programma, per altro facoltativo, ergendosi a difensore della morale. “Il Gioco del Rispetto” non affronta né il tema della sessualità né quello della composizione della famiglia, ma insegna il concetto di uguaglianza. Mostrare che un padre possa stirare e una madre possa riparare un’automobile non ha nulla di scandaloso. Così come far sentire ai bambini e alle bambine che dopo una corsa i loro cuori battono nello stesso modo e che uguale è il loro respiro. Questo significa semplicemente educarli a crescere nel rispetto reciproco.”
Il Sindaco ha poi rivendicato l’avanguardia della cultura civica che ha contraddistinto Trieste da sempre. Confermando la validità della scelta educativa, il sindaco, ha quindi invita a non aver paura di affrontare nuove strade per educare i bambini a diventare gli adulti di domani. Ha infine concluso con un ironica, e amara, considerazione sulle figure pubbliche che hanno sollevato la questione: ” Non si può fare a meno di pensare che alcuni di questi avrebbero più bisogno del Gioco del Rispetto di quanto ne abbiano i nostri bambini …”
Insomma è scoppiato un vero e proprio putiferio che ha attirato l’attenzione anche della stampa estera, in particolare di una testata inglese (Il Guardian) che ha scritto un articolo sugli stereotipi che caratterizzano la cultura dello Stivale.
Ma cosa è successo poi? Il primo asilo interpellato, dopo una riunione in cui sono stati coinvolti i genitori, ha deciso di iniziare con 2 attività previste dal kit:
Occorrerà ora vedere cosa decideranno le altre scuole interessate dal progetto.
Nel frattempo, chiediamo a voi Unigenitori cosa ne pensate? Dopo aver visto di cosa si tratta, con chi concordate? Pensate sia necessario lavorare sulle emozioni dei maschietti, per prevenire comportamenti violenti? Credete che le femmine siano correttamente valutate oggi per la loro intelligenza e competenza?
Sappiamo che è difficile ragionare con una prospettiva nuova, ma un cambiamento culturale, alla luce degli innumerevoli casi di violenza sulle donne, sembra essere necessario.
E voi, cari Unigenitori,che ne pensate? Se volete approfondire ancor di piu’, vi consigliamo di dare un’occhiata al gioco che è stato reso disponibile online su Il Piccolo.
(Fonte: Il gioco del rispetto, The Guardian)
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