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Categoria News

Abiti che “inquinano” noi e l’ambiente: i marchi di moda controllati da Greenpeace (VIDEO)

Published by
Maria Sole Bosaia

 

Il problema dei vestiti costituiti da sostanze tossiche emerge di tanto in tanto nelle nostre cronache, ma si tratta di un tema serio che meriterebbe di essere considerato molto di più attraverso una maggior responsabilizzazione dei marchi di moda.

Questo infatti è l’obiettivo di Detox Catwalk (la Sfilata Detox), una piattaforma online promossa da Greenpeace e creata per valutare l’impegno del mondo della moda, appunto, per combattere l’inquinamento.

Nel corso degli ultimi 3 anni infatti, attivisti, esperti di moda, blogger si sono uniti per chiedere una nuova moda, finalmente libera da sostante inquinanti per noi e l’ambiente.

Grazie a flashmob, campagne virali, ecc... 18 grandi marchi si sono impegnati a inquinare di meno.

Con Detox è stato possibile verificare che gli impegni presi fossero effettivamente rispettati. Con questa piattaforma online potrete scoprire anche voi chi sta rivoluzionando in modo concreto le nostre filiere andando oltre alla soppressione delle sostanze chimiche pericolose contenute nei vestiti e chi invece è restio e fa solo il minimo indispensabile.

Inquinamento: quali sono i marchi di moda più impegnati e quali no

  1. detox leader: i marchi che si sono impegnati a garantire ai consumatori vestiti senza sostanze nocive in tempi accettabili e impegnandosi concretamente. Tra di essi spicano: Adidas, Burberry, Esprit, H&M e Valentino
  2. greenwash: marchi che invece non sono passati dalle parole ai fatti e non si assumono la responsabilità, qui emerge la Nike
  3. detox loser: sono ancora troppo dipendenti dalle sostanze tossiche, devono prendere ancora impegni che siano credibili. Questi sono: Armani, Diesel, D&G e GAP

Greenpeace chiede alle aziende di moda di impegnarsi seriamente in modo da lasciare alle generazioni future un mondo privo di sostanze nocive a partire dal 1° gennaio 2020.

Ecco i 3 punti fondamentali:

  1. prevenzione e precauzioni: davanti all’incertezza scientifica adottare soluzioni preventive per eliminare qualunque sostanza chimica pericolosa
  2. diritto all’informazione: agire in modo trasparente nei confronti delle popolazioni che vivono vicino agli scarichi delle fabbriche e agli acquirenti. Tutti hanno il diritto di conoscere di eventuali scarichi di sostanze pericolose nelle acque
  3. eliminazione: sradicare dai propri cicli produttivi e prodotti le sostanze chimiche pericolose

 

Unimamme voi trovate utile questa iniziativa?

Indossate alcuni capi che appartengono a una di queste case di moda?

Pensate di smettere di indossare questi abiti se le aziende interessate non smetteranno di inquinare?

Dite la vostra se vi va.


(Fonte: Greenpeace.org)

Maria Sole Bosaia

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