Dall’Unicef giunge un grave allarme che riguarda i bambi del Malawi, uno Stato dell’Africa Orientale dove, secondo lo studio intitolato “Violence against children and young women study (VACS)” (Studio sulla violenza contro bambini e giovani donne), 2 persone su 3 da bambini sono stati vittime di abusi e violenze, 1 ragazza su 5 ha subito violenza sessuale durante l’adolescenza e comunque prima del compimento dei 18 anni e 2 ragazzi su 3, prima del compimento della loro maggiore età, hanno subito violenze fisiche. Quello che risulta essere più grave in questa storia di violenze e abusi, ancor più della violenza stessa, è che in questo Stato la violenza contro un minore non viene punita e che addirittura la si perpetra con estrema naturalezza.
La violenza sui minori in Malawi è una prassi ben radicata
Mahimbo Mdoe, rappresentante Unicef in Malawi, ha dichiarato:«A volte è fin troppo semplice ‘impantanarsi’ in cifre e percentuali, con una conseguente perdita di sensibilità sul numero dei bambini che subiscono violenza. Per capire meglio di cosa stiamo parlando, affermare che il 7% delle ragazze ha subito pressioni o violenze sessuali in età adolescenziale, equivale a dire, in termini brutali, che 315.000 ragazze sono state violate. E quando diciamo che il 6,5% dei ragazzi ha subito violenza fisica grave, intendiamo che 300.000 ragazzi hanno riportato lesioni temporanee o permanenti. Ogni bambino ha il diritto di vivere in un ambiente protetto e sicuro, a scuola e a casa». Purtroppo così non è in questo angolo di Mondo.
Lo studio, il primo in assoluto in Malawi per quanto riguarda questo argomento, ha avuto come riferimento due gruppi di ragazzi: uno con età compresa tra i 18 e i 24 anni ai quali è stato chiesto se avessero subito violenza durante l’infanzia e un altro con ragazzi di età compresa tra i 13 e i 17 anni, ai quali è stato chiesto se nell’anno precedente erano stati vittime di violenze di qualsiasi genere.
Il dato che ne è venuto fuori è davvero sconvolgente. Tanti ragazzi, purtroppo, non denunciano la violenza da loro subita perché, in questo luogo, è considerata una cosa “normale”, basta leggere alcuni dati per rimanere davvero esterrefatti:
- il 60% dei bambini ha confidato di aver subito violenza,
- meno del 10% ha avuto un supporto professionale adeguato,
- il 30% delle ragazze con età compresa tra i 13 e i 17 anni non ha denunciato la violenza perché convinte di aver istigato la violenza,
- il 42% delle giovani donne accetta le percosse da parte del marito in determinate situazioni,
- il 41% delle mogli soccombe alle violenze per tenere unita la famiglia.
Gli esperti sostengono che i bambini vittime di violenza crescendo avranno più probabilità di
- ammalarsi di stress,
- fumare,
- bere alcolici,
- contrarre infezioni trasmissibili sessualmente,
- assumere comportamenti autolesionisti e, a volte, addirittura
- perpetrare le stesse violenze verso altri bambini.
Lo studio, che rappresenta la prima indagine rappresentativa nazionale del Malawi, sottolinea come la violenza verso i minori venga considerata quasi una regola sociale.
Ancora una volta ci viene da apprezzare l’operato di Andrea Caschetto, un ragazzo che sta girando tutti gli orfanotrofi del mondo per aiutare i bambini più sfortunati e per sensibilizzare l’opinione pubblica verso la pedofilia.
E voi unimamme siete rimaste sbigottite come me sapendo quanto sia difficile crescere in certi Paesi? È davvero sconvolgente sapere che ai bambini viene tolto il diritto di vivere serenamente e di crescere in un ambiente protetto e sicuro, a scuola e a casa, così come auspicato dal rappresentante Unicef in Malawi.
(Fonte: vita.it)