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Categoria News

Bimbo malato di tumore guarisce grazie alla tenacia dei genitori

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Francesca Nicoletti

Molti ricorderanno la vicenda di Ashya, il bambino di 5 anni rapito dai genitori dal Southampton General Hospital per portarlo a curare altrove. I genitori vennero dapprima arrestati per rapimento e solo successivamente liberati. Ebbene, quei genitori, Brett e Naghemeh King, avevano ragione, il bimbo è miracolosamente guarito dopo averlo sottoposto alla radioterapia con fasci di protoni, conosciuta anche come protonterapia. Ecco la sua storia

Ashya è guarito con la protonterapia

Dopo le tante peripezie vissute dalla famiglia del piccolo Ashya, arrestati per aver portato via dall’ospedale britannico il figlio senza alcuna autorizzazione medica per sottoporlo a cure non previste nello stesso, finalmente sono giunti a Praga dove il piccolo è riuscito a curarsi con la protonterapia. Dopo la cura questo l’annuncio “Spariti i segni del tumore”. Inutile raccontare la gioia dei familiari e lo stupore dei medici scettici riguardo tale metodo.

Naghmeh King, la mamma del piccolo Ashya, ha detto: «Nostro figlio è guarito, è un miracolo!» e Brett, il papà, aggiunge: «Le ultime analisi mostrano che non ci sono più segni del tumore al cervello di cui soffriva».

Tutto ha inizio quando, nell’estate dello scorso anno, il piccolo Ashya viene sottoposto a un intervento per asportare un tumore al cervello presso l’ospedale di Southampton, in Inghilterra. Il piccolo ha un periodo post-operatorio molto difficile tanto da non riuscire a muoversi e a parlare. I genitori, preoccupati di ciò, chiedono quale sia la strada migliore per aiutare il piccolo a riprendersi, viene risposto loro che la terapia migliore è, senz’altro, quella con fasci di protoni che, però, non è fattibile presso quell’ospedale. Per di più, come se non bastasse, il tumore al cervello non fa parte dei tumori curabili all’estero con la protonterapia a carico del sistema sanitario britannico.

I genitori di Ashya non vedono altre alternative che prendere il piccolo, ancora abbastanza malconcio, e tentare il viaggio della speranza. Viaggio che si interrompe in Spagna dove l’Interpol li ferma. I due vengono arrestati e il piccolo viene trasportato d’urgenza in un ospedale locale in attesa dell’estradizione dei due “rapitori” in Gran Bretagna. Finalmente tutto si risolve e a loro viene lasciata la scelta della terapia a cui sottoporre Ashya.

Ashya e i genitori si recano a Praga dove viene sottoposto alla protonterapia, si urla al miracolo, non ci sono più tracce del tumore. Il bimbo ora parla, cammina e si muove, seppure aiutato dai genitori, e, addirittura, riesce anche a dare un calcio al pallone. Il papà riguardo la guarigione del figlio ha dichiarato: «Se lo avessimo lasciato nell’ospedale inglese, non penso che sarebbe sopravvissuto, il risultato giustifica tutto quello che abbiamo passato», continua poi la moglie aggiungendo: «È un miracolo al quale non avremmo mai pensato di assistere».

Ecco una storia a lieto fine, una di quelle che ci riempie il cuore di gioia e di speranza. E voi unimamme cosa ne pensate di questi due genitori impavidi che hanno lottato contro tutti e tutto pur di ottenere il meglio per il proprio piccolo?

(Fonte: repubblica.it)

Francesca Nicoletti

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