Molti ricorderanno la vicenda di Ashya, il bambino di 5 anni rapito dai genitori dal Southampton General Hospital per portarlo a curare altrove. I genitori vennero dapprima arrestati per rapimento e solo successivamente liberati. Ebbene, quei genitori, Brett e Naghemeh King, avevano ragione, il bimbo è miracolosamente guarito dopo averlo sottoposto alla radioterapia con fasci di protoni, conosciuta anche come protonterapia. Ecco la sua storia
Dopo le tante peripezie vissute dalla famiglia del piccolo Ashya, arrestati per aver portato via dall’ospedale britannico il figlio senza alcuna autorizzazione medica per sottoporlo a cure non previste nello stesso, finalmente sono giunti a Praga dove il piccolo è riuscito a curarsi con la protonterapia. Dopo la cura questo l’annuncio “Spariti i segni del tumore”. Inutile raccontare la gioia dei familiari e lo stupore dei medici scettici riguardo tale metodo.
Naghmeh King, la mamma del piccolo Ashya, ha detto: «Nostro figlio è guarito, è un miracolo!» e Brett, il papà, aggiunge: «Le ultime analisi mostrano che non ci sono più segni del tumore al cervello di cui soffriva».
Tutto ha inizio quando, nell’estate dello scorso anno, il piccolo Ashya viene sottoposto a un intervento per asportare un tumore al cervello presso l’ospedale di Southampton, in Inghilterra. Il piccolo ha un periodo post-operatorio molto difficile tanto da non riuscire a muoversi e a parlare. I genitori, preoccupati di ciò, chiedono quale sia la strada migliore per aiutare il piccolo a riprendersi, viene risposto loro che la terapia migliore è, senz’altro, quella con fasci di protoni che, però, non è fattibile presso quell’ospedale. Per di più, come se non bastasse, il tumore al cervello non fa parte dei tumori curabili all’estero con la protonterapia a carico del sistema sanitario britannico.
I genitori di Ashya non vedono altre alternative che prendere il piccolo, ancora abbastanza malconcio, e tentare il viaggio della speranza. Viaggio che si interrompe in Spagna dove l’Interpol li ferma. I due vengono arrestati e il piccolo viene trasportato d’urgenza in un ospedale locale in attesa dell’estradizione dei due “rapitori” in Gran Bretagna. Finalmente tutto si risolve e a loro viene lasciata la scelta della terapia a cui sottoporre Ashya.
Ashya e i genitori si recano a Praga dove viene sottoposto alla protonterapia, si urla al miracolo, non ci sono più tracce del tumore. Il bimbo ora parla, cammina e si muove, seppure aiutato dai genitori, e, addirittura, riesce anche a dare un calcio al pallone. Il papà riguardo la guarigione del figlio ha dichiarato: «Se lo avessimo lasciato nell’ospedale inglese, non penso che sarebbe sopravvissuto, il risultato giustifica tutto quello che abbiamo passato», continua poi la moglie aggiungendo: «È un miracolo al quale non avremmo mai pensato di assistere».
Ecco una storia a lieto fine, una di quelle che ci riempie il cuore di gioia e di speranza. E voi unimamme cosa ne pensate di questi due genitori impavidi che hanno lottato contro tutti e tutto pur di ottenere il meglio per il proprio piccolo?
(Fonte: repubblica.it)
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