Da questa osservazione emerge un interessantissimo spunto: quando i genitori scelgono il cibo per i loro figli fanno attenzione al rapporto calorie in entrata/calorie in uscita?
I genitori si preoccupano quasi sempre che i figli mangino abbastanza, invece che assicurarsi che si muovano a sufficienza. Da quanto emerge dal nuovo studio statunitense, informare i genitori sulle calorie spesso non produce grandi effetti sul risultato finale ma far comprendere loro il rapporto tra calorie in entrata e in uscita in modo diverso può dare degli importanti riscontri.
Agli 800 genitori è stato chiesto di immaginare di trovarsi in un tipico fast food e di dover scegliere tra quattro tipi di menu per i figli. Poi, ad ognuno di loro veniva fatto scegliere casualmente uno di questi, a ciascun genitore capitava uno di questi menu, in modo casuale. La comunicazione sui valori nutrizionali presente in questi menù era però differente.
Ebbene sul primo punto la tendenza dei genitori è stata quella di scegliere comunque menù eccessivamente calorici rispetto al fabbisogno medio.
Quando i menu riportavano le informazioni nutrizionali, come le calorie dei cibi oppure il rapporto tra le calorie e l’attività fisica necessaria per smaltirle, i genitori si sono rivelati più moderati tagliando “consapevolmente” in media di circa 200calorie l’apporto calorico del menù. Cosa molto interessante è che quando poi le informazioni date erano anche relazionata al tipo di “fatica” che il bambino avrebbe dovuto sostenere per liberarsi delle calorie assimilate si è vista aumentare anche la propensione a incitare il figlio alla pratica sportiva.
Care Unimamme, la tendenza dei genitori quindi è quella di sovrastimare le calorie spese dai bambini, anche quando questi fanno sport. Una maggiore riflessione sul rapporto calorie spese/calorie acquisite può di certo aiutare a ridurre il rischio di incorrere in problemi alimentari e obesità infantile. Seguite i consigli utili affinché la merenda sia sana e gustosa e non sottovalutate questo aspetto.
Cosa ne pensate di questo studio? Vi riconoscete nei risultati dedotti?
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