Tante storie di mamme surrogate destano stupore e creano polemiche, così come quella della bimba rifiutata dai genitori biologici perché nata affetta da distrofia miotonica, ma quella di cui scriviamo oggi ha davvero del surreale. Un ragazzo omosessuale decide di diventare padre e chiede a sua madre di “prestargli” l’utero, la donna accetta e dopo nove mesi partorisce il figlio del figlio.
Anne-Marie Casson, di 46 anni, è la mamma di Kyle, un 27enne britannico single e omosessuale, impiegato in un supermercato, che sente un forte bisogno di diventare padre e decide di ricorrere alle cosiddette mamme surrogate, ovvero quelle donne che, dietro compenso, danno in affitto il loro utero. Come mamma in affitto si propone una parente che, però, poi si tira indietro per motivi di salute. Per non lasciare il giovane Kyle ckon l’amaro in bocca la mamma, la signora Anne-Marie, decide di “prestare” il suo utero al figlio.
Davvero una storia assurda se si pensa che il bimbo che la donna ha portato in grembo per nove mesi è il figlio del figlio, ovvero suo nipote. Per Kyle, invece, il bimbo dato alla luce se geneticamente risulta essere il figlio, in realtà è suo fratello.
Kyle, comunque, una volta ricevuta la bella notizia da parte della mamma ha sfogliato un catalogo per scegliere la donatrice di ovuli perfetta, potendo scegliere il suo colore dei capelli e degli occhi e, una volta individuata, si è recato con la stessa in una clinica dove hanno fecondato con il suo seme l’ovulo impiantato, poi, nell’utero di Anne-Marie. Dopo nove mesi è nato Miles, un bel bambino che l’Alta corte inglese ha dato in adozione a Kyle.
In tal modo, forse, si è anche andati contro un atto dell’Human Fertilisation and Embryology (l’autorità del Regno Unito che regola l’uso di gameti ed embrioni in trattamento di fertilità) del 2008 che prevede che una mamma in affitto debba dare il bambino portato in grembo a una coppia eterosessuale e non a una singola persona.
Kyle, intervistato circa il clamore che ha suscitato la sua storia, ha dichiarato: «Capisco che non tutti saranno d’accordo, ognuno ha le sue opinioni ma io ho un figlio e sono molto felice. Se si è in grado di fornire una casa e il sostegno, non vedo perché a qualcuno dovrebbe essere negato il diritto di essere un genitore. Per avere questo bambino ho pagato io, non è il denaro dei contribuenti».
E voi unimamme cosa ne pensate di questa storia?
(Fonte: express.co.uk)
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