Esperti di infanzia criticano i genitori per l’eccesso di protezione verso i figli, questi infatti accompagnano ovunquei bimbi: a scuola, possibilmente in macchina anche se l’edificio è a 2 passi, in piscina, all’allenamento di calcio, alla festa dell’amico che magari è anche un vicino di casa, ma anche per chi adotta lo stile contrario: il free range, che prevede una maggiore libertà e senso di responsabilità dei piccoli, non fa vita facile, soprattutto se guardiamo a quanto accaduto di recente a una famiglia americana.
I figli della famiglia Meitiv: Rafi e Dvora sono due bambini presi in custodia per alcune ore dalla polizia del Maryland, dove vivono, per essere stati visti passeggiare da soli verso casa.
I bambini, di 10 e 6 anni, stavano tornando a casa dopo la scuola, a pochi isolati di distanza, e si trovavano nei pressi di un parco quando sono stati avvicinati da alcuni agenti e poi trattenuti per diverse ore.
La vicenda, vista così, ha davvero del grottesco, ma la realtà è che i due bambini hanno sperimentato una sorta di detenzione da parte delle forze dell’ordine che avrebbe potuto essere evitata e che si è rivelata completamente inutile.
I genitori di questi piccoli: Danielle e Alexander adottano un sistema educativo denominato “free range” (letteralmente: campo libero), che prevede che i bambini imparino ad essere autosufficienti testando progressivamente i loro limiti ed essendo autorizzati ad andare per il mondo, nel caso specifico tornare a casa da scuola, senza la supervisione degli adulti.
Un po’ come si faceva una volta, per necessità o perché vi era maggior fiducia nelle persone in generale.
Solo che nel caso dei piccoli Meitiv poliziotti troppo zelanti li hanno tenuti in custodia per 6 ore, lontani dai genitori, senza essere sfamati e impossibilitati a tornare a casa fin quasi alla mezzanotte di quella sera.
Danielle, la mamma dei piccoli ha riferito al Washington Post che i suoi figli sono stati addirittura tratti in inganno dai poliziotti che li hanno convinti a salire sull’auto promettendo di scortarli a casa e che poi, pur avendo tutti i contatti dei genitori, hanno impedito ai piccoli di parlare con mamma e papà.
In tutto questo lasso di tempo i genitori di Rafi e Dvora si sono enormemente spaventati non vedendoli arrivare a casa per le 6 di sera come stabilito e, successivamente, si sono messi alla loro ricerca, per poi venire avvertiti, alle 8, che i piccini erano nelle mani dei Servizi Sociali.
Tra le varie scartoffie burocratiche da compilare prima di poter riabbracciare Rafi e Dvora, fatto avvenuto solo alle 10.30 di sera, i genitori hanno dovuto firmare un documento in cui affermavano che non avrebbero lasciato i figli incustoditi.
I poliziotti, da parte loro si sono difesi asserendo di aver trovato i bambini in un parcheggio, intorno alle 5 e che un senzatetto pareva li avesse presi di mira guardandoli in modo sospetto.
I Servizi Sociali inoltre vengono contattati in tutte le circostanze riguardanti i minori in cui ci sia sospetto di negligenza o di abuso.
Dopo questo avvenimento i genitori dei due Meitiv si sono rivolti a uno studio legale per intentare una causa contro i metodi della polizia e proteggere i diritti legali dei genitori i cui figli vengano presi in custodia per più di 5 ore come accaduto a loro.
I Meitiv infatti sono rimasti indignati dal trattamento ricevuto dalla polizia e dai Servizi Sociali.
“Dobbiamo chiederci come si sia raggiunto il punto in cui la più grande paura dei genitori è che funzionari governativi prelevino dalle strade i nostri bambini quando camminano nel vicinato“ ha dichiarato il legale della coppia Matthew Dowd al Washington Post.
Paradossalmente i bambini in questione sono rimasti più turbati dal trattamento della polizia e dall’inspiegabile allontanamento dai genitori che non dall’esperienza di tornare a casa da soli.
“Sorprendentemente, i bambini hanno sperimentato maltrattamenti da parte di ufficiali del governo incaricati di far rispettare la legge e garantire che i piccoli vengano accuditi” ha aggiunto l’uomo.
Unimamme, voi cosa ne pensate di tutta questa vicenda?
Secondo voi i poliziotti e i Servizi Sociali hanno esagerato in questo caso, dove chiaramente non vi era alcuna minaccia per i bambini?
Cosa fareste se accadesse a voi?
Come accennavamo, una volta si era più abituati a vedere stormi di bambini tornare a casa da soli, dopo la scuola, ora, in alcune scuole d’Italia, ci vuole persino il permesso scritto, controfirmato dai genitori, con tanto di fotocopia della carta di identità dei parenti, anche solo per lasciare che siano i nonni a prendere i bambini a scuola.
Ai bambini farà davvero così bene questo tipo di iper protezione?
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