“Vorrei che la mia insegnante sapesse che sono preoccupato perché la mamma sembra molto malata ed è stata ricoverata in ospedale la notte scorsa”.
Da un compleanno che tutti dimenticano a una mamma malata.
“Vorrei che la mia insegnante sapesse quanto mi manca il mio papà perché è stato deportato in Messico quando avevo 3 anni e non lo vedo da 6”.
“Vorrei che la mia insegnante sapesse che il mio compleanno è in febbraio”.
“Vorrei che la mia insegnante conoscesse i miei genitori”.
“Vorrei che la mia insegnante sapesse come ci si sente quando i miei compagni se la prendono con me”.
“Vorrei che la mia insegnante sapesse che voglio andare al college”.
“Vorrei che la mia insegnante sapesse che anche quando non prendo bei voti ci provo. E che per questo mi sento stressato, ma quando vengo nella sua classe mi sento meglio”.
“Vorrei che la mia insegnante sapesse che mi dà troppi compiti extra di matematica”.
Unimamme, l’esempio di Kyle ci ricorda la domanda che Sonya Romero Smith,insegnante di alcuni alunni in difficoltà, pone ai suoi bambini e come entrambe siano appassionate e dedite al proprio lavoro, che va ben al di là di dare ai ragazzi dei voti a scuola.
Voi unimamme conoscete professori simili e cosa ne pensate delle preoccupazioni espresse dai bambini?
L’infanzia non dovrebbe essere un’età spensierata?