Unimamme, forse ricorderete la commovente storia di Shane, un bimbo che, affetto da anencefalia, ha vissuto solo 4 ore spirando circondato dall’amore di mamma e papà.
La mamma del bimbo, Jenna, ha deciso di scrivere una lettera per tutte le mamme che hanno avuto un figlio come il suo.
“Di recente ho perso mio figlio a causa di un difetto di nascita chiamato anancefalia. Il mio intero mondo è cambiato in un istante. Ora guardo il mondo in un modo completamente diverso da prima, specialmente quando arrivano le vacanze.
Le vacanze vengono sempre celebrate con la famiglia e gli amici, dopo aver perso mio figlio sento come una sorta di colpo al cuore, sapendo che non potrà celebrare nessuna di queste occasioni con nessuno.
Questo mi fa ricordare costantemente che le mie braccia sono vuote e ciò mi ferisce ogni giorno.
Sono già passati 7 mesi da quando ho tenuto in braccio mio figlio e gli ho baciato le guance. Non c’è giorno che non mi manchi e che desideri che fosse qui tra le mie braccia.
Dopo poche settimane dopo averlo perso mi sono trovata a interrogarmi su tante cose perché non mi sentivo come una vera mamma. Non gli ho mai cambiato il pannolino, non mi sono mai dovuta alzare di notte a dargli una bottiglia di latte, non l’ho nemmeno riportato a casa con me.
Mi sono chiesta se ero ancora una mamma. Una cosa che mi ha ricordato che lo sono ancora è il costante dolore che mi tormenta il cuore ogni giorno. L’amore, la gioia, il dolore che sento sono quello che mi riporta indietro e me lo ricorda.
Il momento in cui ho scoperto di essere in attesa, quelli che ho trascorso in attesa del suo arrivo, i libri che gli ho letto, i luoghi in cui ho viaggiato con lui, il momento in cui l’ho guardato per la prima volta, il momento in cui è morto tra le mie braccia e il momento più difficile di tutti in cui l’ho dato al celebrante del funerale. Ho convalidato tutto, che fosse doloroso oppure no, sono una mamma e una resistente.
Non vedrò mio figlio crescere e né documenterò ciascun mese della crescita come le altre mamme, ma vado al cimitero quasi ogni giorno e al momento dell’anniversario mensile della sua nascita decoro la sua tomba con una palla da baseball numerata con la sua età.
Non lo porterò dal dottore o a fare una foto speciale con Babbo Natale, ma coordinerò eventi e raccoglierò fondi per sensibilizzare circa l’anencefalia e poi assicurarmi che mio figlio venga sempre ricordato.
Solo perché mio figlio non è fisicamente qui mi sento meno mamma.
Mi tengo occupata facendo quello che posso per lui e lo farò sempre perché io sono la sua mamma e lui è il mio bambino”.
Ed ecco quello che ha scritto la mamma di Shane.
“Voglio che sappia che non sei sola e che sono con te. Voglio che sappia che camminerò con te lungo il cammino perché il dolore, lo sappiamo, non ha fine.
Voglio che sappia che sei la più grande definizione di mamma e che dovresti essere onorata di avere un angelo orgoglioso di chiamarvi mamma.
Voglio che sappia che il tuo angelo ti sta asciugando le lacrime, perché va bene piangere, gridare e urlare.
Voglio che sappia che qualche volta anch’io mi sento come se la gente non potesse capire.
Qualche volta desidero tanto sentire il suo nome, altre volte non lo sento reale.
Che sia un aborto spontaneo, poche ore o persino anni, non ci sarà mai abbastanza tempo quando arriverà tuo figlio, ma ricordati sempre che sei una mamma.
Quindi oggi prendila alla leggera.
Che tu voglia nasconderti dal mondo o celebrare la loro vita non c’è un modo giusto o sbagliato per farlo.
Voglio che tu sappia che sei e sarai sempre una mamma e oggi sto pensando a te“.
Unimamme voi siete rimaste toccate dal modo in cui Jenna sta affrontando il suo lutto perinatale?
Consigliereste di far leggere la sua lettera alle mamme che stanno vivendo un momento così delicato?
Dite la vostra se vi va.
(Fonte: Now I Lay Me Down to Sleep)
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