Unimamme, forse vi ricorderete la mamma diventata ambasciatrice di Count the Kicks (conta i calci), il programma che consente alle future mamme a monitorare i movimenti del bambini, dopo aver perso la figlia a 3 giorni dalla nascita.
Torniamo a parlarvi di Count the Kicks proprio per dimostrare la validità del programma: tale metodo ha infatti salvato la vita a una bimba quando era ancora nel grembo materno.
La mamma single Olivia Bruce, di 27 anni, in prossimità del parto, aveva cominciato a sentire i movimenti del feto rallentare, ma inizialmente non se n’era curata pensando che fosse normale.
“All’inizio della gravidanza poichè a 8 settimane soffrivo molto i medici pensavano che avessi una gravidanza ectopica, ma in seguito si è scoperto che il dolore era dovuto a una ciste nelle mie ovaie” ha dichiarato la donna. Dopo una permanenza di 2 settimane in ospedale ad Olivia è stato consentito di tornare a casa.
“Ho sentito la piccola scalciare tanto durante la gravidanza, ma ero presa da altre cose e non l’ho monitorato come avrei dovuto” ha ammesso la mamma.
Olivia nel frattempo si è separata dal compagno, che non voleva avere niente a che fare con la futura bimba: Chloe.
Proseguendo nella gravidanza, “Ho iniziato a notare un rallentamento nei movimenti, ma le mie preoccupazioni sono state messe a tacere perché tante persone mi hanno detto che è normale che il battito rallenti prima del parto” ha osservato la donna.
Un giorno, però la mamma di Olivia le ha detto di un programma tv intitolato Count the kicks (conta i calcetti), la donna allora si è collegata al sito web dove ha trovato numerosi utili suggerimenti.
“Ho preso atto di quanto la mia bambina fosse attiva nel mio grembo e mi sono accorta che stava rallentando i movimenti. Così mi sono rivolta all’ospedale” ha aggiunto Olivia.
Il medico assegnatole però, dopo aver fatto un controllo le ha detto di tornare a casa e che era tutto a posto.
Olivia però non si sentiva ancora tranquilla ed è tornata indietro una seconda volta.
“Ho tenuto conto dei movimenti della mia bimba e ho notato che stavano diminuendo quando mi mancavano solo 5 giorni al parto“ ha dichiarato la donna.
Olivia si è anche chiesta se non fosse la sua immaginazione e che magari avrebbe potuto resistere qualche altro giorno pensando che magari il personale ospedaliero potesse pensare che era isterica o ipocondriaca.
“Ma ho guardato il sito Count the Kicks e ho notato che i movimenti della mia bimba si erano ridotti e quindi dovevo tornare in ospedale” ha detto la donna.
Lì le è stato confermato quanto notato e le è stato detto che i battiti erano diminuiti da 140 a 60. A Olivia è stato quindi indotto il travaglio.
“All’improvviso ostetriche e dottori correvano in aiuto. Sapevo che era strano. Quando è nata mia figlia c’era solo un’ostetrica e l’atmosfera era molto calma” ha riferito Olivia.
I medici volevano fare un cesareo, ma si era accorti che, così facendo, la bimba sarebbe morta.
“Ero dilatata abbastanza da poter partorire e mi è stato detto di spingere. Non mi sentivo pronta ma c’era un’atmosfera di panico nella stanza come se fosse una questione di vita o di morte” ha confessato la donna.
Sua figlia Chloe è nata sana e salva, ma se Olivia avesse aspettato fino alla data prevista per il parto la sua piccina sarebbe sicuramente morta.
“Non mi hanno mai detto cosa era andato storto e perché i movimenti della mia bambini avevano rallentato. Dopo la sua nascita sembravano sollevati che stesse bene e che avesse passato tutti i test“ ha sottolineato Olivia.
Ora questa neo mamme vuole diffondere la propria storia il più possibile, per poter salvare altre vite.
“Voglio aumentare la consapevolezza su tutto questo, perché per una famiglia non c’è niente di più straziante o devastante che perdere un bambino, specialmente quando la gravidanza è quasi a termine“ avverte la donna.
Elizabeth Hutton, CEO di Count the Kicks ha annunciato :“Count the Kicks è uno degli istituti di carità leader nel Regno Unito e che mirano a ridurre il numero di famiglie che sperimentano la morte perinatale”.
“Educhiamo mamme in attesa sull’importanza di monitorare i movimenti dei bambini, il nostro obiettivo è di ridurre il numero di morti di 1/3 aiutando le mamme ad avere gravidanze più salutari” conclude la donna.
Segue un video che parla di questo metodo e dell’App che aiuta i genitori a tenere traccia dei movimenti.
Unimamme e voi conoscevate questo programma per monitorare la salute del bambino ancora in grembo?
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