La scienza non smette mai di indagare le cause dell’autismo. Ora, una recente ricerca della Columbia University ha scoperto che i bambini concepiti con la fertilità in vitro hanno il doppio delle possibilità di sviluppare l’autismo rispetto ai bambini venuti alla luce in modo naturale.
Ecco come si è svolta la ricerca:
Da tutti questi fattori è stato osservato, in particolare, che il rischio aumentava per le mamme sotto i 35 anni.
Peter Bearman, a capo della ricerca, ha dichiarato: “il rischio di autismo può essere modificabile restringendo il procedimento al trasferimento di un solo embrione”.
L’uomo ha anche aggiunto che non vi era un aumento del rischio di disturbi neurologici per i bimbi nati da donne che hanno dato alla luce un solo bambino.
Le tecnologie di riproduzione assistita includono tutti i trattamenti in cui uova e sperma vengono gestiti al di fuori del corpo.
Quello della fecondazione in vitro in cui il procedimento avviene in un laboratorio, è il principale tipo di trattamento.
Spesso più di un uovo viene raccolto e fecondato e questo può portare a parti multipli.
Per la propria ricerca Bearman ha preso in considerazione:
Gli scienziati hanno comparato l’incidenza dell’autismo nelle nascite che coinvolgevano il trattamento di infertilità avanzata e quelli che non lo hanno fatto.
Questo è lo studio più grande effettuato sulla relazione tra il trattamento per la fertilità in vitro e l’autismo.
I risultati finali non provano un nesso di causa effetto, come sottolinea Bearman, infatti è vero che c’è un’associazione tra fertilità in vitro e autismo, ma sono state controllate anche le donne che erano più inclini a ricorrere a questo trattamento e si è scoperto che anche età, stato sociale giocano un ruolo e quindi l’incidenza del procedimento è diminuita.
Il rischio è dovuto principalmente alle nascite multiple e alle complicazioni durante la gravidanza e il parto di bambini concepiti con la fecondazione in vitro.
Michael Rosanoff direttore della ricerca di salute pubblica presso Autism Speaks ha convenuto che i fattori legati alla nascita della madre sembrano aiutare a spiegare il legame percepito tra fecondazione in vitro e autismo.
“Questa ricerca dimostra un modesto, ma significativo effetto delle tecnologie di fertilizzazione sull’aumento dell’autismo. Tuttavia questo può essere spiegato con altri fattori come complicazioni col travaglio e nascite multiple” ha dichiarato Rosanoff su Medline Plus.
Unimamme, come sappiamo le teorie circa l’insorgere dell’autismo sono molteplici. Secondo altri studi l’ereditarietà genetica avrebbe un ruolo molto importante.
Dopo aver letto quest’ultima ricerca sulla fertilità in vitro voi cosa ne pensate? Procedereste comunque consapevoli dei rischi?
Dite la vostra se vi va.
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