Lavarsi le mani: come proteggersi dalle infezioni nella vita quotidiana

igiene della mani

Unimamme, saprete che l’igiene delle mani è una misura fondamentale per la prevenzione delle infezioni.

Si tratta di una questione molto importante, tanto che l’Organizzazione Mondiale per la Sanità ha lanciato la Sfida Globale per la Sicurezza del Paziente -World Alliance for Patient Safety – il tema delle infezioni collegate all’assistenza sanitaria.

Per quanto riguarda l’ambiente ospedaliero la procedura deve avvenire in 5 momenti.

  1. prima del contatto con il paziente: prima delle azioni di contatto come stringere la mano, aiutare il paziente a camminare, ecc..
  2. prima dell’esecuzione di una manovra asettica: per esempio per le manovre che comportano un contatto con le mucose o con la cute non integra (per esempio per la medicazione delle ferite), per la gestione di dispositivi o la preparazione di farmaci
  3. dopo il contatto con il paziente: ad esempio averlo aiutato a lavarsi o vestirsi
  4. dopo essere entrati in contatto con quanto sta intorno al paziente: dopo aver toccato qualsiasi oggetto o mobile nelle vicinanze del paziente anche in assenza di un contatto diretto con lui
  5. dopo l’esposizione ai liquidi biologici: subito dopo l’esposizione a liquidi biologici come il contatto con cute o mucosa non integra

Ecco come si può effettuare una corretta igiene delle mani:

  1. con acqua e sapone
  2. con soluzione a base alcolica

Quest’ultima, nel contesto sanitario, risulta essere la migliore:

  1. sempre disponibile
  2. più rapida rispetto all’acqua e sapone
  3. svolge un’azione antisettica e meno lesiva della cute rispetto all’acqua e al sapone

Per accertarsi che l’igiene venga effettuata nei momenti indicati l’OMS ha istituito un sistema di monitoraggio dell’esecuzione della pratica per capire quale fosse la percentuale di adesione a questa pratica.

Al Bambin Gesù di Roma il monitoraggio viene effettuato:

  1. dal personale del comitato del controllo delle infezioni
  2. dal personale infermieristico delle unità operative

La percentuale di partecipazione è risultata dell’86%. Oltre all’Osservazione dell’igiene della mani corrispondono altri indicatori di esito, tra cui la prevalenza di infezioni associate all’assistenza del 2,5%.

Bisogna sottolineare inoltre che i migliori alleati del personale sono:

  1. i famigliari e
  2. i pazienti stessi

I sanitari indossano una spilletta con scritto: Chiedimi se mi sono lavato le mani e quindi i famigliari sono sollecitati a una partecipazione attiva nel verificare la corretta adesione, a stabilire una sorta di alleanza con il personale per garantire migliori successi nelle cure.

Il Lavaggio negli ambiente extraospedalieri:

Lavarsi le mani è importante anche negli ambienti extraospedalieri, con questa pratica infatti si prevengono virus influenzali, virus respiratori e virus e batteri che possono causare gastroenteriti, soprattutto tra i bambini.

Per questo è bene ricordare ai bambini di lavarsi le mani:

  1. prima di preparare il cibo
  2. prima di mangiare
  3. prima di toccare il cibo
  4. dopo l’uso dei servizi igienici

Bisogna quindi infondere loro la consapevolezza che questa è un’azione che può migliorare la loro salute.

Acqua corrente e un sapone detergente consentono l’allontanamento della flora batterica che alloggia sulla cute.

Se il sapone non fosse disponibile si può usare anche una soluzione a base di alcol.

Acqua, sapone e soluzione alcolica però non vanno usati insieme.

Unimamme e voi cosa ne pensate di questa iniziativa?

Dite la vostra se vi va.

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(Fonte: Ospedale Bambin Gesù.it)

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