Quello di cui vi parliamo qui sembra andare contro tutto ciò che abbiamo sempre saputo e che abbiamo sempre cercato di insegnare ai nostri figli. Cerchiamo di capire quali sono le teorie alla base di questo movimento d’opinione che ritiene che insegnare ai bambini a condividere con gli altri le cose sia sbagliato e controproducente.
Noi abbiamo sempre cercato di insegnare ai bambini a giocare bene insieme agli altri e a condividere i giocattoli senza pretendere di averne l’esclusività. La dottoressa Laura Markham, autrice del libro “Genitori tranquilli, fratelli felici” sostiene una tesi molto particolare: “Forzare i bambini a condividere non insegna la lezione che vorremmo impartire loro. Infatti è sbagliato convincere i bambini che è giusto interrompere ciò che stanno facendo per dare qualcosa ad un altro bambino solo perché lui lo chiede”.
Secondo la dottoressa forzare la condivisione insegna le seguenti cose sbagliate ai bambini:
Inoltre sempre secondo le tesi della dottoressa Markham i bambini entrano in una specie di circolo vizioso per cui pensano che chi grida di più ha la meglio e quindi ogni volta grideranno un po’ di più e faranno ancora più scene con l’intento di accaparrarsi il gioco o l’oggetto in questione.
Ma qual è la soluzione che propone la Markham? Secondo lei bisogna incoraggiare l’autoregolamentarsi dei bimbi che possono organizzare autonomamente dei turni per l’utilizzo dei giocattoli. A quel punto possono cedere il gioco molto più gioiosamente quando il loro turno è finito. Solo così possono provare davvero la soddisfazione della condivisione con gli altri senza alcuna forzatura.
Ecco quello che dovrebbero imparare seguendo questo metodo:
La conclusione secondo la dottoressa Markham è quella di avere un bambino che impara ad avere pazienza e che può fare buon uso di queste situazioni in altri momenti della sua vita futura.
E voi unimamme cosa ne pensate?
(Fonte: popsugar)
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