Secondo le ultime statistiche apparse nel rapporto di World Health Organisation il suicidio è diventata la maggior causa di morte tra le ragazze, in tutto il mondo.
Per anni il parto è stato la principale causa di morte, ma da un po’ di tempo, nell’ultima decade, per l’esattezza, il suicidio ha preso il predominio.
Da una parte quindi se si prova sollievo per il calo della mortalità delle giovani per cause legate alla gravidanza, dall’altra questo mette ancora di più sotto i riflettori il problema del suicidio.
Secondo il rapporto il suicidio tra le giovani è la causa principale di morte in Europa, mentre in Africa l’incidenza non è così rilevante a causa della morte per fattori legati alla maternità e all’HIV.
In ogni ragione del mondo il suicidio è nella top 3 delle cause di morte per le ragazze tra i 15 e i 19 anni (per i ragazzi sono le ferite riportate durante incidenti stradali).
Le cause principali di morte tra le ragazze sono:
Roseanne Pearce, supervisore senior di Childline, un’associazione inglese, sottolinea che non si conosce la vera estensione del problema perché spesso il coroner non archivia questi casi come suicidio. “Qualche volta dipende dalle disposizioni della famiglia e qualche altra volta invece è semplicemente per rispettare i sentimenti della famiglia” dichiara la donna.
Nei paesi dove lo stigma sociale è molto alto è difficile che i suicidi vengano registrati, mentre nei paesi più poveri del WHO i dati sono disomogenei e le cause della morte delle giovani poco affidabili.
Nel Sud Est dell’Asia, per esempio, il problema dell’autolesionismo incide tre volte di più che non nel resto del mondo.
L’eminente psichiatra Vikram Patel per spiegare questo fenomeno ha parlato di discriminazione di genere. “Le vite delle giovani nel Sud Est Asiatico sono molto diverse da quelle dei coetanei maschi in quasi ogni aspetto” osserva l’esperto.
Per quanto riguarda le statistiche sui suicidi tra i 15 e i 19 anni:
Questa infatti è l’età in cui le ragazze smettono di andare a scuola per essere costrette a dedicarsi alla casa, ai lavori domestici dimenticando altre abilità ed ambizioni.
Spesso, oltretutto, si impedisce loro di socializzare al di fuori dell’ambiente domestico. Infine, molte di queste giovanissime asiatiche vengono costrette a sposarsi.
Il professor Patel fa notare che le ragazze indiane non possono scegliere il proprio sposo, Suzanne Petroni, invece, osserva che spesso le giovanissime spose vengono allontanate dal loro ambiente di origine, sperimentano un sesso precoce e non voluto ed è più probabile che sperimentino anche la violenza del partner. Tutto questo le mette a grave rischio di suicidio.
Sempre il professor Patel ci ricorda che in India i tassi di suicidi femminili sono più alti dove vi è una miglior educazione ed economia molto probabilmente perché le donne crescono con grandi aspettative e poi vengono socialmente limitate.
Secondo lui il 50% dei suicidi delle giovani in India e Cina non hanno origine in problemi mentali, ma sono il frutto della disperazione.
Per quanto riguarda invece i ragazzi le cause maggiori di morte in giovane età sono:
Joe Fearns diretto re di Policy and Research che la maggior parte ai casi di autolesionismo e ferite autoinflitte appartengono alle donne.
“I ragazzi tendono ad essere più violenti e a sopravvivere di meno ” osserva Fearns.
Secondo i dati raccolti da Roseanne Pearce di Childline il 75% delle ragazze che contattano il suo servizio perché sentono che potrebbero suicidarsi stanno progettando i hanno già provato a fare overdose, mentre questi problemi riguardano il 50% dei ragazzi.
Ancora Patel però ci fa notare che il tasso di suicidi tra le giovanissime in Inghilterra è estremamente alto e che la pressione sessuale è uno dei principali fattori scatenanti.
Roseanne Pearce aggiunge che anche il sexting è una delle problematiche di chi contatta la sua associazione. “Le ragazze si disperano perché hanno inviato immagini che poi sono state postate online”.
La dottoressa Amy Chandler, specializzata in autolesionismo e suicidio, racconta che nella sua esperienza le ragazze compiono queste azioni sul proprio corpo per affermare il loro controllo.
Infine Joe Fearns conclude aggiungendo che i gruppi con meno potere sono i più vulnerabili, quindi i tassi di suicidi sono molto elevati tra chi non ha un impiego ed è economicamente e socialmente emarginato.
Le giovani del Sud Est asiatico e del Medio Oriente corrispondono a queste ultime osservazioni.
Unimamme, di recente vi abbiamo parlato della storia di una tredicenne che ha preso una tragica decisione dopo essere stata umiliata dal padre.
Cosa si può fare per andare incontro alle diverse problematiche giovanili e impedire che giovani e giovanissime prendano drastiche decisioni?
Dite la vostra se vi va.
(Fonte: The Telegraph )
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